PERUGIA - ''Ci fa piacere che dalla Commissione europea, per bocca del 'rapporteur' Andrea Murgia, si affermi che l'Umbria ha saputo ben utilizzare i fondi europei. La nostra Regione, infatti, e' abituata da sempre a programmare, e a mettere in atto una programmazione in coerenza con quella dell'Unione''. Lo ha affermato la presidente della Regione, Catiuscia Marini, intervenuta oggi al convegno ''L'innovazione e la competitivita' in Umbria''.

Nel corso dell'incontro - si legge in un comunicato della Regione - sono stati presentati il rapporto ''L'Europa investe in Umbria: Docup ob.2 2000-2006'', sugli interventi realizzati dalla Regione con il contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale, e il ''Ruics'' 2009, sul posizionamento dell'Umbria in materia di innovazione e competitivita'.

''Abbiamo dunque delle basi solide - ha detto la presidente - sia in termini di capacita' di spesa, che di attuazione di politiche di sviluppo determinanti per portare l'Umbria sempre piu' vicina agli obiettivi di Lisbona. Ce lo dimostrano non solo i dati relativi allo stato di attuazione dei diversi programmi comunitari, ma anche quelli relativi al 'Ruics' che vedono l'Umbria progredire e avanzare, avvicinandosi sempre di piu' alle aree piu' dinamiche e sviluppate dell'Europa. Certo, vi sono ancora criticita' strutturali che dobbiamo avere la capacita' di aggredire e avviare a risoluzione. E' su queste che intendiamo concentrare in futuro la nostra azione piu' decisa, cercando di attuare politiche che incidano a fondo su alcune questioni che rappresentano ancora, per il nostro tessuto economico e produttivo, elementi di rallentamento della crescita''.

Entrando nel merito del dibattito su quale strategia debba oggi perseguire l'Unione Europea, dopo il recente allargamento, la presidente Marini si e' detta sempre piu' convinta della necessita' che le politiche di coesione e di convergenza debbano avere nelle Regioni un ruolo attivo e decisivo: ''La virtuosa collaborazione tra Commissione Europea, Stati membri e sistema regionale europeo e' la sola via per consentire all'Europa nel suo insieme di poter essere competitiva rispetto ad aree del mondo molto piu' aggressive e con tassi di crescita molto superiori ai nostri''.

Per questa ragione, la presidente ha sostenuto essere sbagliata la scelta di confermare all'1,4 per cento del Pil la quota di contribuzione degli Stati membri per la formazione del bilancio europeo. ''E' proprio in una fase di crisi, che non e' piu' solo finanziaria, che si deve scegliere di investire in politiche pubbliche che servano ad elevare i sistemi territoriali e renderli piu' competitivi''. ''E se crescono i territori, cresce tutta l'Europa. D'altra parte - ha concluso la presidente - non vi sono altre politiche di investimento capaci di determinare un coefficiente di moltiplicazione degli investimenti stessi come quelle definite dai programmi comunitari''.

SCHEDA  "L?EUROPA INVESTE IN UMBRIA"
Il rapporto ''L'Europa investe in Umbria'', presentato oggi a Perugia, analizza i risultati e gli effetti degli interventi cofinanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (''Fesr'') attuati con il Docup ob. 2 2000-2006, la cui fase di programmazione si e' conclusa il 30 giugno 2009. I risultati - riferisce una nota della Regione - sono ''ampiamente positivi''. Complessivamente sono stati finanziati 4745 progetti, il numero piu' elevato dei quali (l'86,55 per cento) nella tipologia ''aiuti e servizi alle imprese'', per un totale di 407,7 milioni di euro di contributi che hanno avuto un notevole ''effetto leva''.

Le risorse pubbliche hanno infatti attivato circa 850 milioni di euro di investimenti, con un coefficiente moltiplicatore pari a 2.07: per ogni mille euro di contributi erogati, infatti, sono stati realizzati progetti che hanno comportato una spesa media di 2.070 euro. Le risorse programmate originariamente con il Docup Ob. 2 sono state integralmente utilizzate nell'arco temporale di riferimento per l'attuazione del Programma, nel rispetto dei vincoli e delle scadenze poste dai Regolamenti comunitari. In particolare, si segnala la positiva ''performance'' finanziaria del Docup: rispetto al costo totale programmato (400,2 milioni di euro) risultano assunti impegni per 408,4 milioni di euro (102,05 per cento della spesa programmata) ed erogati pagamenti per 407,76 milioni di euro (101,89 per cento della spesa programmata). Ai positivi risultati hanno contribuito le buone performance finanziarie di tutti gli Assi del Programma.

La quota piu' rilevante di risorse e' stata destinata al settore infrastrutturale (50,97%) ed a quella degli aiuti alle imprese per la realizzazione di investimenti produttivi (31,33%); la parte rimanente (17,70%) e' stata destinata ad interventi nell'ambito dell'acquisizione di beni e servizi. Il Docup e' intervenuto, conseguendo risultati soddisfacenti, nel settore della ricerca e sviluppo nelle imprese e nella promozione di strumenti di finanza innovativa.

A partire dal 2005, il Programma ha contribuito mediamente ogni anno alla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo per un importo di 2,8 milioni di euro, pari all'8,1% della spesa annuale per ricerca e sviluppo. Anche l'analisi dei risultati e degli impatti conseguiti dal Docup evidenzia il pieno raggiungimento dei target programmati.

Il primo obiettivo specifico programmato nell'ambito del Docup relativo al rafforzamento del contesto strutturale, economico e sociale delle aree di intervento e' stato pienamente raggiunto; in particolare, per la riqualificazione delle aree produttive e delle aree urbane e per la diffusione della banda larga nelle imprese e dell'informatizzazione nei Comuni.

In relazione al secondo obiettivo, quello di ampliare ed innovare la base produttiva, gli effetti positivi si sono riscontrati in particolare sul numero di imprese attive e di addetti nei settori dell'industria e dei servizi, della spesa in ricerca e sviluppo e del numero di addetti nel settore, nonche' nel numero di imprese innovatrici sul totale.

Gli interventi del terzo obiettivo, per la valorizzazione delle potenzialita' del territorio anche attraverso la tutela e valorizzazione delle risorse naturali e culturali, sono stati fondamentali per il mantenimento del livello di qualita' delle risorse e per contribuire all'attrazione dei flussi turistici nelle aree a valenza culturale e ambientale.

Il Rapporto evidenzia, inoltre, come a livello occupazionale, si puo' stimare che il contributo del Docup sia pari al 3,6% e che il 43% riguardi la componente femminile: un valore alto, se rapportato al ''gap'' di genere della struttura occupazionale regionale.

Esaminando le attivita' svolte dai vari Assi, nell'ambito dell'Asse I ''Competitivita' del sistema regionale'', 34 Comuni hanno beneficiato di risorse Docup per la riqualificazione e il recupero di aree urbane (37% del totale dei comuni Umbri); gli interventi di e-government hanno interessato la totalita' dei Comuni della regione, mentre gli aiuti alle imprese per l'introduzione di ICT hanno riguardato un numero significativo di imprese (465).

Nell'ambito dell'Asse II ''Competitivita' del sistema imprese'', il Docup ha finanziato 4.107 progetti di aiuto per 2.943 imprese (l'8,47% del totale delle imprese iscritte al registro delle Camere di Commercio di Perugia e Terni nei settori di attivita' economica finanziabili con il Docup). Sono stati erogati 127,74 milioni di euro, che hanno determinato un'attivazione di investimenti per 505,07 milioni di euro, con un moltiplicatore di risorse pubbliche pari a 4. Il Docup ha dato, pertanto, un ''importante contributo'' al sostegno del sistema delle imprese, ed in particolare all'incremento del numero delle imprese nel manifatturiero e nei servizi e del numero degli addetti.

Nell'ambito dell'Asse III ''Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali'', 256 imprese hanno beneficiato di aiuti per la tutela e riqualificazione ambientale; tutte le Aree Protette regionali sono state interessate da interventi di tutela e riqualificazione ambientale; circa la meta' dei Comuni umbri ha realizzato almeno un progetto di valorizzazione delle risorse culturali (musei, teatri, centri di documentazione e cosi' via).

 

SCHEDA "RUICS" 2009
Il ''Ruics'' 2009 (Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard), alla sua quinta edizione, che e' stato presentato oggi a Perugia, e' uno studio elaborato dall'Area Programmazione della Regione Umbria, che offre un quadro d'insieme delle principali caratteristiche, criticita' e potenzialita' del livello di competitivita' e della capacita' innovativa dell'Umbria, nonche' il suo attuale posizionamento nei confronti dell'Italia e delle altre regioni.

L'Umbria - si legge in un comunicato della Regione - si conferma al decimo posto nella graduatoria complessiva, con un valore pari a 0,41 registrando un miglioramento rispetto al ''Ruics 2008''. L'Umbria e' (insieme a Liguria e Calabria) tra le regioni che registrano un miglioramento piu' sensibile rispetto all'anno precedente.

Dieci regioni, invece, vedono ridurre il valore dell'indicatore finale, in particolar modo Basilicata, Abruzzo e Lazio, mentre Trentino Alto Adige, Veneto, Sicilia e Campania mantengono lo stesso valore del 2008. Continua a esserci un blocco delle regioni leader (Lazio, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Liguria) all'inseguimento delle quali si trova un secondo gruppo di regioni di cui fa parte anche l'Umbria (insieme a Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige, Marche e Abruzzo) con performance nella media, in cui da un anno all'altro possono verificarsi oscillazioni anche lievi che si riflettono sensibilmente sulla graduatoria finale.
Il terzo blocco, costituito in particolare dalle regioni del Sud, e' quello posizionato sotto la media italiana.

Entrando nel dettaglio, il ''Ruics'' si compone di 28 indicatori chiave (aggiornati agli ultimi dati disponibili) suddivisi in varie aree tematiche da cui si ricavano tre indici sintetici: il ''Ruis'' (Regione Umbria Innovation Scoreboard), volto a misurare la capacita' innovativa del sistema economico regionale; il ''Rumes'' (Regione Umbria Macroeconomic Environment Scoreboard) volto a valutare il potenziale competitivo del sistema economico regionale; il ''Ruics'' (Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard) elaborato quale sintesi del complesso degli indicatori utilizzati, volto a misurare il potenziale di crescita competitiva dell'economia umbra.

Per il ''Ruis'' l'Umbria si colloca al settimo posto, subito a ridosso delle regioni leader e migliorando di tre posizioni (superando Toscana, Veneto, Trentino Alto Adige) con un valore pari a 0,50. Emerge, infatti, un consolidamento della posizione dell'Umbria rispetto all'Italia nell'Area Risorse umane, che misura la capacita' di formare risorse umane in grado di sviluppare e applicare l'innovazione, con indicatori quali la percentuale di laureati in discipline tecnico-scientifiche e la percentuale di occupati nei settori ad alta tecnologia.

Nell'area ''Creazione di conoscenza'', si alternano elementi positivi (elevata spesa pubblica in ricerca e sviluppo, brevetti nei settori ad alta tecnologia e in ICT) ad altri negativi (spesa privata in ricerca e sviluppo), ma si assiste ad un generale miglioramento. Nell'area ''Innovazioni finanziarie, di prodotto, di struttura di mercato'' si consolida un buon posizionamento nel tasso di natalita' netta delle imprese, un miglioramento nell'utilizzo di internet da parte delle famiglie e nell'indice di diffusione della banda larga nelle imprese.

Interessanti sono i anche i possibili confronti che emergono tra le regioni italiane: ad esempio la diversa distribuzione della spesa in ricerca e sviluppo, dove l'Umbria, una delle regioni leader con Lazio e Friuli Venezia Giulia nella spesa pubblica, presenta invece un livello molto basso di spesa privata.

Per il ''Rumes'' 2009, emerge una stabilita' dell'Umbria nell'area ''Apertura all'esterno'', dove pero' la regione non presenta performance particolarmente brillanti, e dove nessun indicatore cresce piu' della media nazionale. Nell'area ''Crescita economica'' si registrano andamenti contrastanti, con buoni risultati per il tasso medio annuo di crescita degli investimenti nel periodo 2003-2007 contro forti riduzioni nel tasso medio annuo di crescita del Pil 2005-2009 e del settore dei servizi nella media del periodo 2003-2007.

Il risultato complessivo evidenzia, comunque, per l'Umbria un miglioramento rispetto alle altre regioni che, per oltre la meta', registrano perdite di valore. L'Umbria e' la seconda regione (dopo la Calabria) con la performance migliore rispetto al 2008 e risale dagli ultimi posti dell'anno precedente fino al sedicesimo. In generale, per il ''Ruics'', gli indicatori che evidenziano un miglioramento costante sono i brevetti presentati all'Ufficio Europeo dei brevetti (''Ueb'') nei settori a alta tecnologia, gli addetti alla ricerca e sviluppo, la diffusione della banda larga nelle imprese, l'utilizzo di internet da parte delle famiglie, la produttivita' del lavoro.

Gli indicatori che evidenziano comunque un miglioramento rispetto al primo anno sono quelli relativi ai laureati in discipline tecnico scientifiche, la partecipazione rispetto alla formazione permanente, l'occupazione nel settore manifatturiero high tech, la spesa pubblica in ricerca e sviluppo, la spesa privata in ricerca e sviluppo, i brevetti in ICT presentati all'''Ueb'', le imprese attive in Information Technology; l'indice di diffusione dei siti web delle imprese, le esportazioni di prodotti high tech, il tasso medio annuo di crescita degli investimenti, il tasso di accumulazione del capitale.
 

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