PERUGIA – “Senza la pace in Medio Oriente, non potrà esserci la pace nel mondo”. E’ quando affermato dal vice presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi e dall’assessore provinciale alla Pace e Diritti Umani Stefano Feligioni, impegnati in questi giorni in rappresentanza dell’Ente, nella “Missione di Pace” in Israele e in Palestina  promossa dal “Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace ed i Diritti Umani”. Guidate da Flavio Lotti, che coordina e dirige il Tavolo degli Enti locali per la Pace ed i Diritti Umani,   sono circa 200 le persone in Israele e Palestina per incontrare cittadini ed istituzioni e per lavorare con la strategia del dialogo, ad un percorso di pace che in questa terra manca da molti anni. “Il tema della pace tra Israele e Palestina è da troppo tempo scomparso dall’agenda politica ed informativa del nostro paese e questo è grave perché a fronte di un misero dibattito sulla politica nazionale, in Medio Oriente si stanno creando le condizioni per un conflitto che potrebbe coinvolgere tutti – commenta il vice presidente Rossi - a fronte di una politica dichiarata “per la sicurezza” di Israele, il popolo palestinese viene costretto in superfici sempre più ristrette e ormai prive dello spazio vitale.

Non sono certo i raid aerei ed i razzi che sono piovuti anche in questi giorni, a realizzare la pace, così come muri e reticolati elettrificati che ormai sono presenti dappertutto. Torneremo in Italia – continua - con una esperienza e materiale che cercheremo di far conoscere alle autorità che in Italia possono impegnarsi per un processo di pace in un territorio non troppo lontano da noi, ma molto vicino per le conseguenze che potrebbero verificarsi”. “La vita in Palestina è ormai durissima per buona parte della popolazione – precisa l’assessore Feligioni - anche i Beduini, ai quali abbiamo fatto visita e che un tempo vivevano queste terre da nomadi, oggi sono ridotti in miseria e costretti in spazi ristretti. Sono l’ombra del popolo di un tempo. Il muro e il filo spinato costruito e posto dal governo Israeliano a difesa degli insediamenti e del territorio che vogliono controllare, non fa che aumentare l’odio deprimendo il dialogo. Così i Beduini preferiscono vivere in estrema povertà piuttosto che abbandonare la terra dove hanno sempre vissuto, subendo costantemente violazioni dei diritti umani come gran parte de popolo palestinese. In questa terra – conclude - se si raggiungesse un accordo e si potesse vivere in pace ci sarebbe abbondanza per tutti e i popoli che in particolare vivono sul mediterraneo, ne trarrebbero un enorme vantaggio. Il Governo Italiano deve impegnarsi molto di più per la Palestina perchè la crisi globale la si combatte anche così”

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