ROMA - "La Federazione della Stampa aderisce e partecipera', il 19 ottobre prossimo, alla marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternita'". Lo annuncia il segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, che sottolinea: "Per il Sindacato dei giornalisti la partecipazione assume un significato particolare di espressione di un impegno per la liberta', diritti umani, la solidarieta', la legalita' e il dialogo. Il buon giornalismo che si ispira a questi principi concorre a costruire ponti e non muri nel mondo e questo spesso comporta sacrifici immensi, che pagano tante vittime innocenti nei troppi luoghi di conflitto che agitano il pianeta".       

Partecipare alla marcia  Perugia-Assisi, spiega Siddi, "significa, anche, rendere omaggio ai 92, tra giornalisti e operatori di staff del settore, caduti nei primi mesi di quest'anno sui fronti della guerra e delle aree dominate dalla violenza degli scontri per motivi etnici, religiosi o razziali, dove erano impegnati ad essere testimoni di verita'.

Questa testimonianza di verita', infatti, e' essenziale per alimentare la speranza di superamento dei conflitti e per evitare l'accrescersi di vecchie e nuove forme di poverta'. Guerra e violenza che spengono o limitano l'informazione, provocano una poverta' di conoscenza che aumentano angoscia e dolore".

Per questo, continua il segretario del sindacato dei giornalisti, "testimoniare un impegno di pace significa anche aumentare la qualita' e l'intensita' dell'informazione sulle poverta', sui diritti negati, sulle vere ragioni delle guerre e degli scontri armati. I media devono fare di piu' su questa frontiera dove si misura la qualita' e la forza della loro indipendenza".

La Fnsi su questi terreni, prosegue Siddi, "e' solidalmente impegnata con la Federazione Internazionale dei Giornalisti e quella Europea, nella quale si e' fatta promotrice di una azione perche' l'embargo deciso da alcuni Stati verso la Russia  per la vicenda dell'Ucraina, non si trasformi in rottura del dialogo con le organizzazioni dei giornalisti russi. Queste impegnate a promuovere la qualita' del giornalismo etico e libero proprio in quel Paese. I giornalisti e le loro organizzazioni democratiche non sono entita' belligeranti nei conflitti ma devono dialogare e confrontarsi attraverso i canoni universali del giornalismo indipendente". Altrettanto la Fnsi sta facendo, aggiunge, "con le organizzazioni internazionali per la stampa in Iraq, in Palestina e in Somalia. Ai media italiani l'appello ad accendere di piu' i fari su questi temi, sulle realta' dimenticate, e, quindi, sui valori della marcia per la pace Perugia-Assisi".

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