ROMA - Partiranno da 480 comuni di ogni parte d'Italia. Sono i giovani, studenti, bambini, insegnanti, membri di gruppi e associazioni, sindaci e presidenti di comuni, province e regioni che domenica 19 ottobre daranno vita alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternita'. Cento scuole e 100 giovani animeranno il lungo corteo che si snodera' per raggiungere Assisi e "chiudere l'epoca della Grande Guerra".

Da 100 Enti locali verra' lanciato dalla Basilica di San Francesco un nuovo appello per il riconoscimento della pace come diritto umano fondamentale. Sono 763 le adesioni sino ad oggi pervenute. L'inizitiva e' stata presentata oggi con una conferenza stampa tenuta dalla Tavola della pace nella sede dela Fnsi.

"La pace e' in pericolo e il 19 ottobre vogliamo lanciare un forte segnale d'allarme", ha detto Flavio Lotti, coordinatore della Perugia-Assisi, aprendo i lavori. "Noi non sappiamo piu' cos'e' la pace. La diamo per scontata e non ci accorgiamo che la stiamo perdendo. Non sappiamo nemmeno cosa sia la guerra e siamo sempre piu' disposti a farla. Il 19 ottobre marceremo contro la Terza guerra mondiale denunciata da Papa Francesco e ignorata dalla gran parte della politica e delle istituzioni. Denunciamo il pericoloso tentativo di rilegittimare la guerra come strumento inevitabile", ha aggiunto.

Molti Enti locali e diverse Regioni italiane hanno contribuito ad organizzare questa marcia "nella convinzione che la pace, oggi piu' che mai, comincia nelle nostre citta' dove la crisi sta alimentando poverta', paure e insicurezza", ha dichiarato a sua volta Andrea Ferrari, presidente del Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani. E Aluisi Tosolini, dirigente scolastico e coordinatore della Rete delle Scuole di Pace ha sottolineato "la Perugia-Assisi sara' per noi un giorno di scuola. Daremo avvio ad un nuovo programma di educazione alla cittadinanza democratica che, a cento anni dalla prima guerra mondiale, vuole chiudere 100 anni di guerre e inaugurare 100 anni di pace. Perche' la pace ha bisogno di una nuova cultura, s'insegna, s'impara e si vive. A partire dalla scuola".

La marcia Perugia-Assisi "e' un grido di dolore contro tutte le guerre. Quelle combattute con le armi ma anche quelle combattute dall'economia che genera sfruttamento, poverta', fame, distruzione dell’ambiente, diseguaglianze sempre piu' forti. Ognuno di noi deve sentirsi interpellato in prima persona per compiere i passi necessari verso la giustizia, l'equita' e la costruzione di nuove relazioni e politiche di fraternita'", ha detto padre Enzo Fortunato, portavoce del Sacro Convento di Assisi. "La marcia Perugia-Assisi vuole essere il punto di partenza non di arrivo. Il 19 ottobre vivremo la festa della pace, di ripudio della guerra e di amore per il prossimo. Sara' una marcia spinta solo dalla coscienza degli uomini di buona volonta' che chiedono ai governanti, come fece lo stesso Francesco d'Assisi ai potenti di allora, di pensare al bene degli uomini e non alla guerra".

A sua volta Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, ha detto "la Perugia-Assisi merita un attenzione supplementare della stampa. Oggi la coesione sociale e' in pericolo in Italia e nel resto del mondo. Per questo non abbiamo bisogno di continuare a commentare il chiacchiericcio ma di promuovere un informazione veramente libera". E anche Articolo 21 continua il proprio impegno insieme alla Tavola della pace per costruire un’informazione e una comunicazione di pace organizzando ad Assisi il 16 e 17 ottobre con un forum per 'Illuminare le periferie dimenticate', ha aggiunto Elisa Marincola, esponente dell'associazione che raggrupPa giornalisti impegnati sul campo sui temi dei diritti e della pace.

"Ci incontreremo non solo per denunciare il silenzio che continua a circondare troppe tragedie, ma per tracciare nuove strade e costruire nuove alleanze tra operatori di pace e operatori dell’informazione",
ha sottolineato.

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