Manovra/ Venturi: stangata di 33 miliardi sulle famiglie, gelo sui consumi
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(dall'inviata Paola Barbetti) (ANSA) -PERUGIA - La manovra e' una stangata per le famiglie italiane sulle cui spalle pesa per ben 33 miliardi, oltre la meta' dei 54 complessivi. La denuncia e' del presidente della Confesercenti Marco Venturi oggi dal meeting dell'organizzazione a Perugia.
Gli effetti della manovra si propagheranno sul 2012, ''un anno senza crescita, con un Pil a +0,1%, dice il rapporto Ref-Confesercenti, e con calma piatta sui consumi, allo 0,0%''. Occorre subito un cambio di rotta, e' l'allarme lanciato da Venturi, anche perche' ''la pressione fiscale reale e' arrivata a superare il 54%''. In piu' l'aumento dell'iva che scatta da oggi preleva dalle tasche delle famiglie 140 euro in piu', per 3,4 miliardi di maggior gettito nelle casse pubbliche.
''Il 70% della manovra pesera' sulle spalle delle famiglie italiane'' dice l'organizzazione dei commercianti e delle Pmi dalla due giorni di Perugia. Inoltre, lo scatto dell'Iva profila un concreto rischio inflazionistico con l'aumento dei prezzi di beni come abbigliamento, calzature, prodotti alimentari, servizi turistici.
Secondo il Codacons, gia' da stamattina un negozio su 3 (il 35%) ha gia' provveduto ad adeguare il listino prezzi, ad approfittare sarebbero soprattutto i piccoli esercizi. Eppure appena ieri la Federazione Moda Italia aveva assicurato che non ci sarebbe al momento un adeguamento dei listini all'insu'. I consumi languono, il rischio di disamorare ancor di piu' i consumatori e' reale, e gli esercenti assorbiranno in questa fase lo scatto dell'imposta sul valore aggiunto, ha detto il presidente Borghi.
Anche il gruppo Benetton ha annunciato che non ritocchera' i listini, per un segnale di fiducia e di ottimismo'' ha spiegato il vicepresidente esecutivo Alessandro Benetton. Oggi Confcommercio ammette pero' che l'aumento dell'aliquota Iva ''produrra' inevitabilmente un piccolo scalino inflazionistico, che contribuira' a ridurre la gia' bassa dinamica dei consumi delle famiglie e del Pil''.
Tuttavia secondo la Confesercenti, un'alternativa al ''prelievo fiscale che avvelena i pozzi'' c'e' ed e' il ricorso a un taglio serio della spesa che porterebbe a un recupero di 50 miliardi in tre anni. ''Noi - ha spiegato Venturi - continuiamo a batterci per la necessita' di tagli alla spesa: in tre anni con meno sprechi potremmo recuperare 20 miliardi e altrettanti dalla cessione del 5% del patrimonio pubblico non utilizzato dalla p.a. Se si aggiungono altri 11 miliardi con la riduzione del 10% delle partecipazioni pubbliche si potrebbe contare su piu' di 50 miliardi da mettere sul tavolo al posto di nuove tasse, a disposizione non solo del debito ma anche dello sviluppo''.
Tagli al numero dei parlamentari, alle consulenze pubbliche, abolizione di tutte le province sono tra le priorita' indicate dalla Confesercenti per recuperare risorse. Del resto, si chiede, se non si riparte dai tagli quante manovre ci aspettano ancora? ''E' da brividi pensare che per far calare il debito pubblico dal 120% cui e' arrivato al 90% occorrerebbero la bellezza di 450 miliardi. E l'Italia, le famiglie, le imprese, che fine farebbero?''.
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