E' giallo sulle pensioni. Uno dei punti più rilevanti della bozza della manovra da oltre 40 miliardi che Giulio Tremonti si appresta a illustrare ai ministri durante un incontro a palazzo Chigi riguarda il regime previdenziale.

Secondo il testo diffuso dalle agenzie di stampa, le donne che lavorano per il settore privato dal 2020 dovrebbero andare in pensione a 65 anni come già dovrebbe avvenire per il settore pubblico. La questione è però contestata dal ministro del Lavoro Sacconi che ritiene le notizie che circolano da qualche ora infondate. "In relazione alle notizie di agenzia riguardanti interventi in materia previdenziale, in particolare per quanto concerne l'età pensionabile delle donne nel settore privato, si precisa che le ipotesi indicate sono semplicemente infondate". Giallo anche su un eventuale taglio degli stipendi per tutti i ministri, annunciato da Saverio Romano ma non ancora confermato.

In ogni caso, ecco tutti i punti della bozza diffusa dalle agenzie:

Pensioni. Incremento di un anno dell'età di pensione per le donne, a partire dal 1 gennaio 2012. Un altro anno in più dal 2014 e per ogni biennio successivo, fino a 65 anni. A decorrere dal 1° gennaio 2012, ferma restando la disciplina vigente in materia di decorrenza del trattamento pensionistico e di adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita, per le lavoratrici dipendenti e per le lavoratrici autonome la cui pensione è liquidata a carico dell'assicurazione generale obbligatoria il requisito anagrafico di sessanta anni per l'accesso alla pensione di vecchiaia nel sistema retributivo e misto e il requisito anagrafico di sessanta anni sono incrementati di un anno. Stop alla rivalutazione automatica per le pensioni più alte. La misura vale per quelle superiori a cinque volte il trattamento minimo di pensione Inps. Per quelle fra tre e cinque volte, la rivalutazione è del 45%.

Stop retribuzioni P.I. Blocco del turn over e proroga fino al 31 dicembre del 2014 delle retribuzioni per i dipendenti della pubblica amministrazione.

Finanziamento missioni all'estero. Settecento milioni di euro, per finanziare le missioni all'estero fino al 31 dicembre del 2011. "Ai fini della proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali a decorrere dal primo luglio 2011 e fino al 31 dicembre 2011, la dotazione del fondo -si legge nella bozza- è incrementata di 700 milioni di euro".

Liberalizzazione professioni. "Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle professioni, diverse da quelle di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore, sono abrogate quattro mesi dopo l'entrata in vigore dal presente decreto. La bozza spiega che il termine "restrizione" comprende "la limitazione del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l'esercizio, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno". Cade quindi anche "l'attribuzione di licenze all'esercizio di una professione solo dove ce ne sia bisogno secondo l'autorità amministrativa", oltre al "divieto di esercizio di una professione al di fuori di una certa area geografica e l'abilitazione a esercitarla solo all'interno di una determinata area.

Dal 2012 i soldi non spesi diventano residui. "Sono abrogate, a decorrere dal primo gennaio 2012, tutte le norme che dispongono la conservazione nel conto dei residui", cioè le somme stanziate ma non spese dalla Pubblica Amministrazione, "per essere utilizzate nell'esercizio successivo, di somme iscritte negli stati di previsione dei Ministeri". Oggi la Corte dei Conti ha quantificato in 108 miliardi l'ammontare dei residui passivi dell'intera amministrazione pubblica.

Tassa sull'alta velocità. "Al fine di consentire uno sviluppo dei processi concorrenziali nel settore dei trasporti ferroviari, in armonia con la necessità di assicurare la copertura degli oneri per i servizi universali di trasporto ferroviario di interesse nazionale oggetto di contratti di servizio pubblico, è introdotto un sovrapprezzo al canone dovuto per l'esercizio dei servizi di trasporto di passeggeri a media e a lunga percorrenza, non forniti nell'ambito di contratti di servizio pubblico, per la parte espletata su linee appositamente costruite o adattate per l'alta velocità, attrezzate per velocità pari o superiori a 250 chilometri orari". È quanto prevede la bozza della manovra.

Ministri senza stipendio? E' "probabile che i ministri dal prossimo mese non abbiamo più gli stipendi", ha annunciato ai cronisti il ministro Saverio Romano, lasciando Palazzo Grazioli durante il vertice di maggioranza. Nella manovra economica ci sono misure per cui "pagherà qualcosa in più chi ha di più e il primo contributo lo daranno le banche".

Spending review. Arriva la spending review, e anche le sanzioni per chi non si adegua. A partire dall'anno 2012, d'intesa con i Ministeri interessati, la Ragioneria generale dello Stato dà inizio ad un ciclo di 'spending review' mirata alla definizione dei fabbisogni standard propri dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato. In caso di omessa trasmissione dei dati senza motivata giustificazione entro il termine previsto, su comunicazione del Ministero dell'economia e delle finanze, l'amministrazione competente riduce la retribuzione di risultato dei dirigenti responsabili nella misura del 2 per cento.

Tassa per ricorsi tributari. Presentare ricorso presso le commissioni tributarie potrà costare fino a 1.500 euro. Per i ricorsi avanti le Commissioni tributarie provinciali e regionali, si legge, è dovuto il contributo unificato nei seguenti importi: 30 euro per controversie di valore fino a 2.582,28 euro; 60 euro per controversie da 2.582,28 e fino a 5.000 euro; 120 euro per controversie di valore superiore a 5.000 euro e fino a 25.000 euro; 250 euro per controversie di valore superiore a euro 25.000 e fino a 75.000 euro; 500 euro per controversie di valore superiore a 75.000 euro e fino a 200.000 euro; 1.500 euro per controversie di valore superiore a euro 200.000.

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