La forte pioggia che si è scatenata alle 5 del mattino non ha spaventato gli spettatori accorsi a Castiglione della Valle per ascoltare il pianista che suona al contrario al sorgere del sole. Sono mancati forse i colori ma non le emozioni trasmesse dai suoni della natura e dalle note del pianoforte. Si è tenuto all’alba del 14 agosto il “Concerto dell’aurora”, l’appuntamento più atteso del cartellone del festival internazionale Green music, ideato e diretto dal maestro Maurizio Mastrini. Il pianista visionario ed eclettico si è esibito a partire dalle 5.50 del mattino, immerso nel verde e nel silenzio delle colline che circondano il Castello di Monticelli, dimora storica di Castiglione delle Valle, borgo incontaminato nel cuore dell’Umbria. 

Il maestro Mastrini - 350 concerti in tutto il mondo e sei dischi di sue composizioni - non è nuovo a esibirsi in location suggestive dando luogo ad eventi unici nel proprio genere. Dopo il concerto sull’Etna a 2mila metri con il vulcano in eruzione, quello ai piedi del tempio di Giunone ad Agrigento, quello nella neve a Folgaria e quello tenuto nell’Arabian desert di Dubai, questa volta torna a casa. E sceglie la sua regione, dove vive in un eremo per stare lontano dal vortice della vita cittadina, per emozionare gli spettatori al sorgere del sole sulle note dei suoi successi, da 200 notea W la vita, passando per La mia Africa. 

Il “Concerto dell’aurora” arriva al culmine di una serie di concerti da tutto esaurito che hanno portato la musica d’autore nei teatri naturali dell’Umbria, sullo sfondo delle meraviglie paesaggistiche e storiche del “cuore verde” d’Italia, da Piegaro ad Assisi, da Città della Pieve a Paciano. Il Festival internazionale Green Music, alla sua seconda edizione, ha incontrato il favore del pubblico grazie all’idea di sostituire a palcoscenici e sipari gli spazi aperti e incontaminati: campi di girasoli, poderi di campagna, boschi secolari, laghi e antiche abbazie. 

Maurizio Mastrini, noto al grande pubblico per l’intuizione della “musica al contrario”, che lo ha portato a suonare gli spartiti a partire dall’ultima nota, ha ottenuto riconoscimenti per l’esecuzione della  “Fantasia op.17” di Schumann, selezionata  dal musicologo Riccardo Allorto per  la collezione “I Capolavori” e distribuita dalla  Ricordi. Le sue opere sono un anello di congiunzione tra i canoni classici della musica e la nuova musica classica contemporanea, attraverso uno studio di ricerca colto ed emozionale. Molte composizioni sono minimaliste, altre hanno una concezione matematica, altre invece presentano una grande abbondanza di suoni, rifacendosi all’orchestra. 

 

 

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