L'alluvione che ha colpito duramente alcune aree della regione come l'Orvietano, il Marscianese e il Tuderte fa emergere la necessità di riflettere sulla efficacia degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico ed eventualmente ripensare il piano regionale di assetto e le sue priorità. Lo afferma Massimo Buconi, capogruppo del Psi in Consiglio regionale, evidenziando come nel caso di Todi si è dimostrata “l’efficacia delle opere di difesa idraulica che hanno salvaguardato l’abitato di Ponte Rio, mettendo in evidenza la necessità di una urgente ridefinizione di quelle già previste per la frazione di Pian di San Martino di Todi, dove l'alluvione ha riproposto scenari visti cinquant'anni fa”.

 

Buconi, solidale con le popolazioni colpite dall'alluvione, ritiene che la riflessione sulla efficacia degli interventi realizzati, quelli previsti e sulle priorità stabilite, debba estendersi anche all'intero Piano idrogeologico regionale(Pai). Si può infatti affermare, chiarisce Buconi, che gli interventi sino ad oggi effettuati siano stati positivi, ma ancora insufficienti per mettere in completa sicurezza il territorio. Per Buconi è lodevole l’iniziativa della Giunta regionale volta a dare immediate risposte ai problemi creatisi alle imprese, ai lavoratori ed alle singole famiglie: i primi stanziamenti del Governo sono l’inizio di una risposta che dovrà tempestivamente trovare completa soluzione in una legge organica.

 

Confidiamo, conclude Buconi che sui due fronti, riassetto idrogeologico e aiuti alle imprese, “non si debba assistere anche in questa circostanza alla classica guerra fra poveri, laddove i territori più duramente colpiti, quali le zone dell’orvietano, del marscianese e del tuderte per la classica carenza di fondi, si vedano costretti a competere per l’assegnazione dei fondi necessari; ma che piuttosto si riesca a dare una risposta organica e complessiva ai problemi. Il mio impegno, e credo del Consiglio regionale e della Giunta, sarà fortemente determinato a perseguire questo obiettivi”.

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