Magione. Tassa su rifiuti rivista se sistema sarà strutturato su tutto il comune
«Nel ricordare che per la legge sul federalismo fiscale municipale, cavallo di battaglia della Lega Nord, la TARSU costituisce uno dei tributi per l’autonomia dei comuni, la politica seguita dall’Amministrazione comunale di Magione in tema di igiene ambientale non ha come unico fine l’autonomia finanziaria. In una ottica di sostenibilità il rifiuto da problema deve essere concepito come scelta ambientale» spiega l’assessore del comune di Magione, Monica Paparelli.
«Il problema – prosegue - è costituito dallo smaltimento adeguato di tutto ciò che si butta. Attualmente i cittadini di Magione coprono il costo di tale servizio al 93%, costo che è calcolato prevalentemente sui quantitativi prodotti e sul servizio di raccolta e smaltimento fornito dal gestore GEST S.r.l.. Il rifiuto, invece, è una risorsa quando viene ben differenziato in quantità tali che permettano di contenere i costi del servizio: ciò accade a partire dalla soglia minima del 50% di recupero plastica, carta, vetro, ecc . ».
«Fra i primi dell’Umbria, il comune di Magione- afferma l’Assessore - ha deciso di coprire il 100% del territorio con il servizio porta a porta nell’arco del 2011: un investimento oneroso oggi ma conveniente a medio termine e soprattutto responsabile.
In merito ai criteri per determinare la tassa, concepita sugli immobili dallo Stato, i comuni nella loro autonomia possono applicare fattori di normalizzazione per una maggiore equità.
Tre sono gli indicatori principali da considerare: la superficie di una abitazione, il numero di persone, ed il quantitativo di rifiuti prodotti da ciascun nucleo abitativo.
TSA, con la collaborazione delle amministrazioni comunali, sta elaborando un nuovo regolamento TARSU-TIA che contempli questi ulteriori fattori per il calcolo della tassa; regolamento che potrà essere adottato quando non ci saranno più cassonetti nel territorio e tutti cittadini differenzieranno i propri rifiuti.
La proposta di rivedere la TARSU, infatti, risulta di difficile attuazione finché non si potrà calcolare l’indifferenziato prodotto da ogni nucleo familiare, cioè quello che viene messo nel bidone nero-grigio ben noto ai quei cittadini che da alcuni anni sperimentano il porta a porta e per il quale hanno usufruito fino al 2010 di uno sconto del 10% sulla tassa.
Solo quando il porta a porta sarà pratica di tutto il comune, il prima possibile, con il contributo di tutti, si potrà ragionare sulla possibilità di far pagare verosimilmente per l’immondizia che ogni famiglia produce».
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