MAGIONE - Magione , argomento “mensa scolastica”, i genitori del comune, fruitori e maggiori contribuenti del servizio di refezione, in risposta ad esigenze dettate dalla crisi economica e dal senso di protezione per i propri figli, per garantire loro un pasto degno di questo nome, stanno conducendo una vera e propria battaglia sulla questione. Vogliamo sottolineare che D.P.R 616/1977 delega la refezione scolastica ai Comuni, con questo atto la mensa si conferma come un servizio facente parte del diritto allo studio, dunque non assistenzialismo ma progetto affidabile e di qualità.

 

Dopo aver invitato il sindaco a trattare l’ argomento , sono state raccolte circa settecento firme che sono state portate  in commissione mensa con le richieste di ridimensionamento del costo, rivisitazione della qualità del servizio e riduzione degli sprechi. Dopo la commissione mensa del 27 febbraio scorso il comitato dei genitori sta ancora aspettando una nuova  convocazione promessa per discutere del problema “costo” . Senza nessuna consultazione delle famiglie  il Comune ha aumentato  il prezzo giornaliero  del  pasto, ha eliminato  l’acquisto di materie prime di provenienza  biologica, pane pasta e carni bianche, con un risparmio  di 13 cent., solo per il Comune in quanto le famiglie pagano lo stesso prezzo.

 

Quello di Magione è un Comune  in controtendenza rispetto ai limitrofi e nazionali per quanto riguarda :

- eliminazione del biologico,
- filiera corta,
- prezzi elevati senza alcuna agevolazione per famiglie con più figli.

              

Il Comune è l’ente più vicino al cittadino, quello che dovrebbe tutelarli, favorire la partecipazione, il welfare, garantire la trasparenza. Ma finora non sembra che questa sia la mission che questa amministrazione consegue, non in questo caso. Al sindaco  è stato chiesto di non rinnovare il contratto con la CIR, ditta appaltatrice, in quanto il prezzo d’asta è già altissimo, 4,92 euro, e non potrà essere rivisto se non con una nuova gara d’appalto.

 

Il contratto con la CIR scadrà il 31 agosto 2013 e potrà essere rinnovato, qualora la pubblica  amministrazione “ accerti il pubblico interesse “ per un        massimo di ulteriori tre anni senza indire una nuova gara d’ appalto. Resta da definire cosa sia il “pubblico interesse”  e dimostrare quale sia, in questo caso, la convenienza a              mantenere un contratto non soddisfacente sia in termini di economicità che di efficienza. Molti genitori con più di un figlio non potendo pagare i salatissimi bollettini della mensa (euro 110 mensili a bambino ) hanno deciso che ritireranno  i figli dalla scuola durante il pasto, per riaccompagnarli in seguito fino al termine delle lezioni, ma  la direzione scolastica è stata implacabile, la  mensa in cambio del tempo pieno , oppure le famiglie si devono arrangiare .

 

Evidentemente non si conciliano, per questo Comune, il diritto allo studio con il diritto al lavoro!    

        

Il 23 Maggio u. s.  il comitato dei genitori ha indetto una nuova assemblea a cui sono intervenuti il sindaco e la direzione didattica   ai quali è stata consegnata la richiesta, corredata di altre  200 firme raccolte,  di non rinnovare il contratto con la CIR o perlomeno che il nuovo contratto sia solo per un anno a venire, nel frattempo ci si  dovrà  adoperare per organizzare un tavolo per concordare soluzioni necessarie per migliorare il funzionamento del servizio mensa, abbassare le tariffe a carico delle famiglie in maniera consistente e non irrisorio,  pianificare il   controllo della qualità con riguardo alla scelta dei fornitori, salubrità delle materie prime e  tracciabilità .  Tutto questo con la partecipazione attiva dei genitori . La giustificazione  della mancanza di risorse non è accettabile quando si tratta della salute dei  propri figli, non si può prescindere da scelte che salvaguardano  il  loro futuro. Se ci saranno spese da limitare si dovrà scegliere se fare o no un nuovo parcheggio, per esempio, se pagare Equitalia   per  riscuotere le tasse comunali , valutare come eliminare gli sprechi.  Se i comuni si adoperassero per attivare  tutte le forme previste dallo  Statuto Comunale di interazione e partecipazione  le risposte verrebbero dal basso, ma perché questo si faccia occorre la volontà politica di governare con trasparenza ed onestà.  Alla fine del suo mandato ci auspichiamo che il sindaco di Magione trovi il coraggio di dare risposte  concrete ai propri cittadini e contribuisca alla democrazia  partecipativa.

Movimento 5 Stelle  Magione

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