PERUGIA - La Commissione antimafia del Consiglio regionale ha incontrato, negli uffici della Prefettura di Perugia, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Oggetto del confronto il tema delle infiltrazioni mafiose in Umbria. Lo riferisce una nota della Regione. Il presidente della Commissione antimafia, Paolo Brutti - prosegue la nota - ha spiegato che il lavoro svolto nei primi otto mesi e' stato di tipo ricognitivo: ''Abbiamo ascoltato le voci ed i contributi della societa' civile, oltre a quelle di magistratura e forze dell'ordine, riguardo il sentore di infiltrazioni criminali nella nostra regione - ha detto - e ci siamo fatti un'idea che il fenomeno esiste, anche se non ci sono, a suffragio di cio', notizie di reato o processi in corso che lo possano quantificare, pur se recentemente e' venuta alla luce la vicenda dell'Apogeo di Ponte San Giovanni che ha fatto emergere una realta' dalla quale l'Umbria non e' avulsa. Per cui - ha concluso Brutti - cio' che la Commissione antimafia chiede al Comitato per l'ordine e la sicurezza e' di sapere fino a che punto c'e' un processo di infiltrazione mafiosa nella nostra regione e cosa possiamo fare noi, come istituzione, per contrastare, secondo le nostre possibilita', questo rischio molto serio''.

Oltre ai componenti della Commissione antimafia (Brutti, Cirignoni, Stufara, Smacchi e Rosi) ha preso parte all'incontro anche il consigliere Franco Zaffini, per conto della Commissione d'inchiesta sulle tossicodipendenze di cui fa parte, ponendo quesiti sul fenomeno dello spaccio di droga e su un altro versante di cui si sta occupando il Consiglio regionale: quello della difficolta' di accesso al credito che, giocoforza, e' connesso con alcuni aspetti della criminalita', dal fenomeno dell'usura alla possibilita' del riciclaggio di denaro.

Il prefetto di Perugia, Enrico Laudanna, ha ringraziato la Commissione antimafia per il lavoro svolto ed ha ribadito la volonta' di collaborazione da parte del Comitato per l'ordine e la sicurezza, pur nei limiti di riservatezza consentiti. ''In Umbria - ha detto - siamo nelle migliori mani possibili per quanto riguarda gli uomini deputati alla sicurezza e al contrasto della criminalita', anche se non vanno sotto i riflettori. Tutto quello che al momento non si vede dara' i suoi frutti al momento opportuno, quando emergeranno i risultati del lavoro che le forze dell'ordine stanno svolgendo. Ad ogni modo, i tentativi di infiltrazione sono all'attenzione massima e circostanziata da parte delle forze dell'ordine''.

Il questore di Perugia, Nicolo' D'Angelo - prosegue la nota - ha detto che ''non esistono regioni d'Italia avulse da fenomeni di infiltrazione mafiosa e l'Umbria, in quanto zona di pregio, e' appetibile per investimenti attraverso i quali riciclare il denaro; l'impegno e' il lavoro di intelligence sulla quantita' di investimenti sotterranei eventualmente in atto, attraverso un'attenta opera di monitoraggio. La stessa operazione Apogeo - ha spiegato il questore - e' ricollegabile ad una attivita' delinquenziale messa in campo con alcuni imprenditori; e' chiaro che ci sono stati investimenti, ma la soglia di criticita' e' sotto controllo costante. Quanto allo spaccio di droga - ha aggiunto - e' prevalentemente riconducibile a soggetti stranieri, magrebini, nigeriani e albanesi e non alla n'drangheta''.

Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Angelo Cuneo, ha auspicato che le banche del territorio siano piu' vicine agli imprenditori, stante le conclamate difficolta' di accesso al credito. E' molto importante - ha detto - che invitiate gli imprenditori a denunciare. C'e' grande attenzione, da parte nostra, ai campanelli di allarme, ma non si riscontra una forte infiltrazione mafiosa, compito per il quale le istituzioni tengono sempre la guardia alta''.

Il comandante provinciale della guardia di finanza, colonnello Vincenzo Tuzi, ha posto l'accento sull'importanza della prevenzione: ''La nuova normativa sugli appalti e soprattutto la normativa antiriciclaggio, che limita i passaggi di denaro al di sotto dei mille euro, sono strumenti importanti - ha detto - ma sulle compravendite di immobili e' fondamentale anche il contributo di notai ed avvocati che, con le banche e le societa' finanziarie, hanno l'obbligo per legge di segnalarle, contribuendo al nostro presidio sul territorio''.

Per il Corpo forestale dello Stato, che si occupa in particolare di traffico di rifiuti ed edilizia, il comandante del Nucleo investigativo Gaetano Palescandolo ha detto che ''la criminalita' organizzata trova in Umbria degli ostacoli allo smaltimento illegale, essendo una regione dove non c'e' agricoltura intensiva ne' rilevante attivita' industriale, ma quando questo 'mercato' sara' saturo, diverra' vantaggioso trafficare con l'Umbria, per cui le attenzioni sono massime''.

Il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, ha anticipato che l'Anci terra' appuntamenti formativi per tutti i tecnici che operano nel settore edilizio e degli appalti pubblici, mentre il vicepresidente della Provincia di Perugia, Aviano Rossi, ha ricordato come ''dopo la brutta esperienza di 'Appaltopoli', risalente alla precedente consiliatura, abbiamo perfezionato la massima trasparenza. Ma il problema degli appalti e dei subappalti dove intervengono i privati non e' da noi controllabile''.

Al termine dell'incontro, il prefetto Laudanna ha sottolineato che si e' trattato di un confronto particolarmente costruttivo svolto dal Comitato, rinnovando alla Commissione antimafia l'invito a concorrere, sul piano informativo, al lavoro delle forze di polizia sulle problematiche emerse. Il presidente Brutti ha garantito ''l'impegno alla piu' piena collaborazione''.
 

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