di Elio Clero Bertoldi 

PERUGIA - L’opera di oggi è “La Madonna delle rose” dipinta da Tiziano Vecellio (1488-1576) intorno al 1530 e già nella collezione dell’arciduca Leopoldo Guglielmo. 
Questi olio su tavola si può ammirare alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Il titolo dell’opera deriva dal gesto di San Giovannino che offre le rose - simbolo mariano - al Bambino. Alla destra compare Sant’Antonio Abate, con una lunga barba.
Tiziano, figlio di Gregorio, un capitano d’armi e di una ragazza, Lucia, di cui rimase orfano in tenera età, era nato a Pieve di Cadore. Pare che già a dieci anni avesse effigiato una Madonna sulle pareti di casa, senza che alcuno gli avesse fornito insegnamenti. 
Per questo il padre mandò Tiziano ed il fratello maggiore Francesco (che poi scelse la strada delle armi) a Venezia. 
Qui lo zio Antonio, che ricopriva una carica pubblica, affidò il ragazzino alla bottega dei Bellini, prima Gentile e poi Giovanni, pittori ufficiali della Repubblica di San Marco.

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