Vengono confermate alcune voci che, da tempo, si sentono attorno alla vertenza Perugina: di un nuovo esubero che ora riguarda 25 impiegati.

Dispiace, veramente, per i nuovi posti di lavoro che vengono messi in discussione, ma i sindacati ancora, purtroppo, si ostinano a difendere un accordo che, nella realtà, non esiste più.

Ormai, tutti capiscono che in Perugina si è aperta un’ altra storia: 365 esuberi cambiano notevolmente la realtà e le prospettive di questa fabbrica.

Come si poteva pensare che, dopo le dismissioni di grandi marchi, un amento relativo di produzione di pochi prodotti, l’uscita, se pur programmata, di 340 operai, tutto questo non avrebbe causato contraccolpi anche agli impiegati?

Poiché la Nestlè sta delineando i contorni di come sarà lo stabilimento di S. Sisto per i prossimi anni, con meno di 500 persone fisse, noi pensiamo che i sindacati debbano ripensare il loro atteggiamento nei confronti della Azienda.

Prima del prossimo incontro, dovrebbe essere adottata una linea di forte contrasto ai propositi aziendali: contrasto culturale, politico, industriale e sociale.

Quindi una lotta dei lavoratori, sorretta da tutta la cittadinanza, per giungere alla

rinegoziazione di un nuovo accordo, più avanzato di quello attuale, che metta in sicurezza i posti di lavoro e il futuro stesso dello stabilimento.

Gravi sono le responsabilità politiche di questa multinazionale, che si comporta in modo solo predatorio delle risorse culturali, sociali, produttive e professionali espresse da un territorio, solo per fare profitto ad ogni costo, come del resto tutta la sua storia lo ha dimostrato continuamente.

Gravi sono le responsabilità della Nestlè poiché, piano piano, sta distruggendo una storia ricca di cultura cittadina ed aziendale del cioccolato, di professionalità, di ottimi prodotti e marchi, e il futuro occupazionale di molti lavoratori.

Secondo noi, collettivamente, dobbiamo cercare di impedire tutto questo.

Ecco perché siamo molto preoccupati dalle valutazioni non adeguate che vengono comunicate dai sindacati alla cittadinanza, poiché non si scorge una forte volontà di andare al prossimo confronto che, potrebbe essere decisivo per il futuro della Perugina, con una piattaforma che rompa con il passato e con proposte veramente alternative.

Giuseppe Mattioli- La Sinistra per Perugia

Stefano Vinti – Ass. Culturale Umbria Left

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