M5S, PD, AVS Terni: "Profonda preoccupazione per le tempistiche con cui l'amministrazione comunale sta procedendo nell'assegnazione delle case popolari"

Come forze del centrosinistra esprimiamo profonda preoccupazione per le tempistiche con cui l'amministrazione comunale di Terni sta procedendo nell'assegnazione delle case popolari. Sono 637 i nuclei familiari in attesa di una graduatoria definitiva a oltre sette mesi dalla chiusura del bando: un numero che non riflette la reale entità del fabbisogno, considerando che molti nuclei familiari non hanno potuto partecipare a causa di norme e criteri troppo stringenti. Comprendiamo le difficoltà degli uffici nel gestire la mole di queste richieste, un lavoro di grande responsabilità volto a tutelare in primis chi vive in maggiore difficoltà sociale ed economica. Tuttavia, risulta evidente che parte di questa lentezza deriva anche dalle scelte dell'amministrazione nel piano del fabbisogno del personale, decisioni che stanno lasciando in affanno interi settori della macchina amministrativa creando lentezze burocratiche e attese che penalizzano i cittadini. Ricordiamo inoltre l'allarme lanciato dalle sigle sindacali riguardo al numero estremamente insoddisfacente di case disponibili per rispondere alla richieste. Guardiamo con sconforto al disimpegno di Comune e Regione, imbelli di fonte a tutti quegli alloggi in capo all'Ater che non possono essere assegnati perché necessitano di manutenzione straordinaria. La situazione è particolarmente drammatica per le fasce di popolazione più deboli che si trovano ad affrontare anche lo smantellamento di molti ammortizzatori sociali voluto dal governo Meloni. Il fallimento di strumenti come l'assegno di inclusione, con i beneficiari dimezzati rispetto agli anni scorsi, di fronte a un aumento delle povertà, aggrava ulteriormente questa situazione. Chiediamo quindi all'amministrazione comunale di adottare misure urgenti per accelerare il processo di assegnazione delle case popolari e di rafforzare gli uffici preposti, affinché possano rispondere in modo efficace ed efficiente alle esigenze dei cittadini. È una questione di giustizia sociale e di rispetto dei diritti fondamentali, che non può più essere rimandata.

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