Pochi giorni fa un gruppo di lavoratori della Sogepu di Città di Castello, stanchi di una situazione interna alla loro azienda che si protrae da tempo, hanno deciso di abbandonare i sindacati storicamente presenti ed aderire ad USB.

 

In un contesto nazionale di forte indeterminazione nell’intero settore dell’igiene ambientale, con le RSU ormai dimissionate da due anni e di cui ancora non è previsto il rinnovo, con un contratto scaduto e ancora in fase di discussione ma di cui si vedono già i segnali di un ulteriore peggioramento, la presenza di USB si fa sempre più marcata e radicata all’interno del settore stesso e, più generalmente, in tutto il tessuto lavorativo umbro.

 

L’igiene ambientale costituisce la prima vetrina delle città ed è organizzata principalmente con la tassa pagata dai cittadini, ma ci si dimentica che dietro questa cortina fatta di agenzie regionali e accordi tra territori ed aziende, che servono innanzitutto ad incrementare la quota del profitto, si nasconde spesso un mondo fatto di precarizzazione, sfruttamento e malattie professionali.

 

A Città di Castello e nell’Alta Valle del Tevere, dove la questione dei rifiuti sta divenendo sempre più importante, c’è bisogno di una forza sindacale conflittuale che tenti di rimettere al centro del tavolo i diritti dei lavoratori.

 

L’USB nasce per questo.

 

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