Roberto Mapelli

L'Unione europea si è espressa contro il rinnovo del blocco dei licenziamenti. Non avevamo dubbi. Dice che impedisce alle aziende di adeguarsi al mercato, contro ovviamente oltre l'80 per cento delle ricerche degli ultimi 15 anni che dicono che le tutele del lavoro non impediscono la crescita. Confermando così quello che affermava Lord Keynes e cioè che i politici liberali di solito si basano su idee di economisti di 50 anni prima. Poi la UE dice anche che il blocco dei licenziamenti discrimina i lavoratori (sic!) perché non si applica a quelli a tempo determinato. Che è come dire che siccome non si riesce a dare da mangiare a tutti è giusto che nessuno mangi e tutti muoiano.
Strana visione dell'uguaglianza dei diritti, per cui visto che non si danno a tutti ( chissà perché però) allora è giusto toglierli a tutti.
La verità è che il liberismo pur nelle sue mille differenze è uguale ovunque da sempre nel suo scopo principale, e cioè attaccare e smantellare le conquiste dei lavoratori ottenute con le lotte del secolo scorso. Che è poi come dire che Marx aveva ragione nel dire che il profitto del capitale genera fondamentalmente dallo sfruttamento del lavoro e non dalle capacità geniali degli imprenditori..
 

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