PERUGIA - L'Umbria turistica è davvero irraggiungibile? La domanda, volutamente provocatoria, emerge dal confronto tra operatori ed attori turistici di varia natura intorno al tema “Umbria irraggiungibile” lanciato da "IT FITS – Forum Italiano sul Turismo e la Sostenibilità", per ragionare sulle difficoltà della regione ad essere raggiunta dai flussi turistici e mediatici.

Dalla ricettività al congressuale, passando per le location culturali ed i consorzi tematici, dagli operatori impegnati quotidianamente nel turismo vengono fuori impressioni, idee, suggerimenti e buoni propositi da mettere a sistema per permettere all'Umbria di competere in modo forte nell'enorme mercato mondiale del viaggio.

“Sistema” è un termine ricorrente nelle parole degli operatori, concordi nell'affermare come per diversi motivi manchi quello spirito di azione comune presente in territori come la Romagna, che a livello di contenuti turistici potrebbero avere tutto da invidiarci ed i cui risultati sono invece sotto gli occhi di tutti.

Manca una coscienza comune dell'Umbria, non tanto come senso di appartenenza fine a se stesso, ma come amore per il territorio e consapevolezza delle proprie potenzialità. Conoscere particolari che rendono questa regione un piccolo tesoro turistico, dalla storia ultrasecolare della Repubblica di Cospaia ai Chirurgi di Preci, fino ad arrivare ai giorni nostri, con i tanti VIP italiani e stranieri che vivono o passano lunghi periodi in Umbria (da Colin Firth a Mario Draghi, fino a George Lucas), così come gli eventi che portano in Umbria tanto turismo qualificato e che non sempre vengono adeguatamente promossi e sostenuti dal "sistema" (leggasi il “guru” del marketing Philippe Kotler, che arriverà in Umbria il prossimo settembre).

Serve quindi un impegno comune per creare questa unità, che passi da un'armonizzazione di tutte le notizie, gli strumenti e le iniziative volte a far conoscere, promuovere e comunicare l'Umbria, sfruttando canali e mezzi nuovi per la promozione del proprio prodotto territoriale, dallo storytelling ad un uso più corretto dei social network, e cercando di veicolare il brand regionale in varie forme, iniziando magari dalle eccellenze enogastronomiche regionali (compresa l'acqua!).

Pensando poi all'irraggiungibilità del territorio, la situazione infrastrutturale umbra è arcinota.

In questo senso bisognerebbe cercare di migliorare non solo l'aeroporto, magari favorendo un serio supporto di tutte quelle realtà (compresi i Comuni) che ci gravitano intorno e che da esso possono trarre enormi benefici, ma anche migliorare quei collegamenti sia ferroviari, in questo caso con le grandi città, e stradali, magari regolando meglio il traffico merci sulle grandi arterie come la E45, che permettano all'Umbria di attrarre flussi di persone che soffrono questa difficoltà a raggiungere il territorio (il segmento congressuale ne è un fulgido esempio).

Dall'altro lato, va comunque salvaguardata quella peculiarità di territorio nascosto che rende l'Umbria meta prediletta di personalità del mondo dello spettacolo e politico, e dal cosiddetto turismo del lusso. Ci sono potenzialità e possibilità di attrarre tutti questi segmenti, apparentemente diversi e antitetici. La qualità dei servizi proposti, dalle strutture al personale, fino ai prodotti ed alle attività di svago, possono essere la risposta alle domande poste da tutti questi diversi turisti.

In questo percorso, la politica non è ovviamente avulsa da questo compito: la messa a sistema delle eccellenze e degli attori dovrebbe rappresentare un must per le istituzioni del territorio, a cui spetta anche il compito di non tarpare le ali alle iniziative che meergono dal comparto, nello specifico evitando la “morte burocratica” e l'invecchiamento dei progetti nei tavoli delle amministrazioni.

Programmazione, opportunità, infrastrutture, unità d'intenti, rinuncia a logiche individuali se non addirittura campanilistiche, formazione degli operatori a tutto tondo sul servizio e sul territorio, e tanta comunicazione di qualità. Questi sono i concetti che gli operatori turistici lanciano alla politica ed ai loro stessi colleghi e competitor. Perché l'Umbria diventi, per turisti e non solo, meno irraggiungibile...

Claudio Severi

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