E' uscito il Rapporto GIMBE sulla sanità e l'Umbria non ne esce bene! Non è solo un problema di sanità privata e di costi sostenuti dalle persone per tali prestazioni. Tre soli indicatori che "certificano" il malessere dei cittadini umbri, comparativamente ad altre regioni italiane: 1. siamo divenuti una regione di "migranti" per ragioni di salute. Sempre più umbri migrano per andare a curarsi in altre strutture della sanità di altre regioni, comportando un bilancio della mobilità passiva di milioni di euro (tradotto: soldi che la Regione Umbria paga per prestazioni sanitarie offerte a cittadini umbri in altre regioni). Ma così non era negli anni passati, dove al contrario vi era un saldo finanziario positivo per la Regione Umbria. E, aggiungiamo, chi migra per curarsi in altre regioni sostiene inevitabilmente anche elevati costi privati per raggiungere tali strutture; 2. siamo tra le regioni italiane con il tasso più elevato di persone che rinunciano a curarsi. Come dire, io malato accetto - per impossibilità a pagare nella sanità privata ma anche per impossibilità ad accedere a servizi sanitari pubblici, bloccati da elevate liste di attesa - di non curarmi, con le conseguenze inevitabili, specie per la popolazione anziana, che ne deriveranno; 3. Siamo tra le regioni con il tasso di riduzione maggiore di medici di medicina generale, ossia quelli che stanno sul territorio a contatto con i pazienti.
Possiamo cambiare? Dobbiamo cambiare!
 

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