L'Umbria che stupisce, un libro racconta il "Mercato delle Gaite"
PERUGIA – Trent’anni di passione e di festa di un popolo. E’ quanto racchiuso nel volume “Il Mercato delle Gaite di Bevagna. La riscoperta della tradizione”, edito da “Il Formichiere”, presentato ieri, in anteprima a Perugia, nella sala Fiume di palazzo Donini. Un prezioso lavoro per i trent’anni delle Gaite, che dal prossimo 20 giugno accenderanno i riflettori su Bevagna attraverso diversi appuntamenti davvero speciali.
Ad illustrare il libro, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, dall’Accademia di Bevagna, dalle Gaite e dal cuore dei bevenati, è stato il sindaco Annarita Falsacappa, che in apertura ha ricordato l’appuntamento di domenica 9 giugno, alle 17, per la presentazione ufficiale del volume in programma nel Chiostro di San Domenico, a Bevagna.
“Il libro racconta il senso e la storia del Mercato delle Gaite – ha detto Falsacappa – una festa nata negli anni ‘80, come “Festa della Porchetta”. La manifestazione grazie all’intuito dei primi volontari bevanati si è connotata sin da subito per la grande attenzione ai particolare e alla ricerca storica. Negli anni la rievocazione, che ha il suo punto di forza nella riproposizione della quotidianità dell’uomo medievale, è cresciuta diventando un punto di eccellenza della regione, con visitatori anche dall’estero”.
“Una guida tra passato e presente proiettata nel futuro – ha precisato lo scrittore e giornalista Anton Carlo Ponti – in grado di dimostrare la vivacità culturale, oltre che popolare, di un Borgo”.
“Sicuramente un lavoro di pregio per Bevagna – ha evidenziato Claudio Cecconi, presidente dell’associazione Mercato delle Gaite -. La festa in questi trent’anni ha portato benefici al nostro territorio, basta pensare alla crescita del turismo didattico con le numerose scolaresche in visita alle botteghe artigianali”.
“Il medioevo a Bevagna è bellezza allo stato puro – ha riferito l’assessore comunale alla cultura, Rita Galardini – simbolo di una comunità unita intorno a una festa che dura tutto l’anno”.
“Un fiore all’occhiello della regione – ha sottolineato il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli – che permette al visitatore di immergersi in un’atmosfera unica, quella medievale. Una proposta che ha contribuito a costruire per il territorio una propria identità culturale in una prospettiva di crescita e sviluppo”.
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