Lucrezia, moglie di un umanista nella tela del Bronzino, ritrattista principe
di Elio Clero Bertoldi
Oggi vi offro il ritratto - un olio su tavola, che si può ammirare nella Galleria degli Uffizi - di Lucrezia Pucci in Panciatichi, bella moglie di Bartolomeo, cameriere di Cosimo I dei Medici, scrittore e diplomatico fiorentino.
Bartolomeo, figlio di un ricco mercante pistoiese, era nato in Francia ed aveva frequentato la corte di Francesco I oltre che le università di Lione e Padova. Solo nel 1539 si trasferì a Firenze.
Il ritratto venne eseguito nel 1541, da Agnolo Bronzino (1593-1572), uno tra i più grandi ritrattisti di tutte le epoche.
Lucrezia, figlia di Giacomo Pucci, sposò l’umanista nel 1534. La nobile dama veniva da una famiglia importante e facoltosa da quasi tre secoli ed era molto bella, oltre che elegante e fine nei modi.
Al collo esibisce due collane una di perle ed una d’oro. Su quest’ultima è riportato il motto “amour dure sans fin”. In mano stringe un libro aperto a significare di possedere una certa cultura.
E non poteva essere altrimenti, considerando che il marito proprio nel 1541 era stato accolto nella “Accademia degli Umidi” di Firenze, istituzione letteraria voluta da Cosimo I ed ospitata nel suo palazzo di via Larga e poi divenuta “Accademia Fiorentina”.
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