Il tentativo di conciliazione previsto dalla procedura di raffreddamento per il gruppo Enel e le Organizzazioni sindacali nazionali di Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil, ha dato esito negativo.

L’apertura di questa vertenza EPOCALE, che coinvolge tutto il Gruppo Enel, è stata inevitabile ed un atto dovuto nei confronti dei lavoratori e nasce per contrastare i programmi e i progetti del gruppo dirigente di Enel, che fanno presagire un ulteriore spacchettamento dell’intero gruppo, pregiudicando il mandato e la responsabilità che l’azienda ha nei riguardi della transizione energetica nel nostro paese.

Nello specifico rigettiamo la decisione “autodistruttiva” di Enel di esternalizzare le attività primarie e distintive di E-Distribuzione; attività complesse che devono continuare ad essere svolte dal personale del gruppo titolare della concessione governativa. La terziarizzazione delle stesse metterebbe a grave rischio la sicurezza dei lavoratori ENEL e delle imprese, diminuendo drasticamente la qualità del servizio. L’esternalizzazione delle manovre di rete ci preoccupa fortemente, perché inesorabilmente spalancherà̀ le porte anche all’esternalizzazione del servizio di “ricerca guasti”, riducendo l’indice di professionalità del personale Enel, che in concreto sarà utilizzato solo come mero controllore delle attività affidate alle imprese esterne. È inaccettabile questo modus operandi che mira solo a cancellare remunerazione, know how sia del personale tecnico, che operativo con la sola logica del risparmio “ad ogni costo" trascurando qualità, efficienza e sicurezza del servizio elettrico.

A queste scelte scellerate si aggiunge anche la decisione da parte di E-Distribuzione di modificare unilateralmente gli orari dei lavoratori che operano sulla rete introducendo orari sfalsati o di semi-turno andando a gravare ulteriormente sui carichi di lavori giornalieri, perché di fatto non accompagnata da un adeguato numero di assunzioni operative e tecniche, come chiesto dal sindacato.

Inoltre, la vertenza vuole denunciare l’assenza di iniziative concrete, che a nostro avviso non sono in linea con la transizione energetica in atto promossa dal governo e con i tantissimi progetti del PNRR già avviati. 

Tutto ciò non può essere gestito senza un adeguato piano di investimenti e di immissioni di personale che al momento non vengono prese in considerazione nonostante le sollecitazioni di parte delle organizzazioni sindacali. 

I piani industriali presentati dalle varie società del gruppo non contengono risorse economiche, progettualità e visione all’altezza del contesto nazionale e internazionale e non rispecchiano l’importanza del ruolo primario che Enel ricopre da sempre nel nostro Paese. 

Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil reputano invece assolutamente necessario che il Governo intervenga presso il Consiglio di amministrazione Enel, affinché fermi questa politica industriale improntata solo alla finanza e non alla “sostanza”, avendo già pericolosamente indebolito e reso vulnerabile il sistema elettrico nazionale, con conseguenze che potrebbero essere irrimediabili dal punto di vista energetico per il nostro paese.

Riteniamo che le politica di tagli selvaggi presentati come “efficientamenti”, intrapresa dalla nuova dirigenza del Gruppo Enel, sono funzionali soltanto agli interessi degli azionisti, a discapito della qualità del servizio per il Paese, ed in più penalizzano pesantemente i lavoratori di ogni società del gruppo Enel. 

ENEL È NOSTRA, VIVE GRAZIE ALLE BOLLETTE DEGLI ITALIANI E GRAZIE ALL’IMPEGNO DEI LAVORATORI ED IL SINDACATO NON PERMETTERÀ A NESSUNO DI GESTIRLA A PROPRIO PIACIMENTO!

 

NO ALLA DISTRUZIONE DI ENEL 

MESSA IN ATTO DA QUESTO MANAGEMENT!!!

 

#Enelsmobilita #IlSindacatoMobilita

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