ROMA - La lotta al dolore e le cure palliative devono essere considerate come caratteristiche fondanti di un moderno servizio sanitario nazionale: è questa la posizione delle Regioni, di cui si è fatta portavoce stamani Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria e Coordinatore vicario della Commissione Salute per la Conferenza delle Regioni, intervenendo a Roma alla presentazione della XIII Giornata nazionale del sollievo. 

Dal varo della Legge 38 del 2010 ad oggi le Regioni, d'intesa con il Ministero della Salute, hanno compiuto diversi passi in avanti. La rete degli "hospice", ha proseguito la rappresentante regionale, è ormai una realtà in molte Regioni italiane e si sta procedendo anche in una più capillare diffusione dell'assistenza domiciliare. C'è ancora molto da fare, ma la strada intrapresa è quella giusta. 

Nel ricordare gli impegni più recenti che le Regioni hanno condiviso con il Governo, si è soffermata innanzitutto sulla previsione nell'ultima Legge di stabilità della idoneità ad operare nelle reti per le cure palliative pubbliche e private di tutti i medici che, indipendentemente dalla specializzazione possano attestare un'esperienza almeno triennale in questo campo. La lotta al dolore, ha rilevato, comporta impegni ed oneri significativi soprattutto rispetto a certe patologie e cronicità particolarmente invalidanti. 

Valutazione positiva per il decreto che ha ripartito il Fondo per la non autosufficienza: 340 milioni destinati alle Regioni con una quota parte destinata ad interventi a favore di persone con disabilità gravissime che necessitano di assistenza domiciliare continua. È chiaro che in tali situazioni spesso le cure palliative, ha aggiunto la rappresentante regionale, costituiscono un supporto indispensabile. 

La battaglia per la lotta al dolore e per la diffusione delle cure palliative va portata avanti con determinazione e costanza, senza ingenerare però aspettative che vadano al di là dei contesti finanziari con cui ci si deve confrontare anche in un settore così delicato. Le Regioni stanno ragionando con il Ministero sul nuovo Patto per la salute ed il tema delle cure palliative non può essere eluso, ma questo ambito, per la rappresentante regionale, impone concretezza e una sinergia tra tutte le istituzioni, né va dimenticato il contributo determinante che può arrivare dai medici e dagli operatori sanitari chiamati a realizzare una vera e propria rivoluzione culturale nell'approccio con il malato e, in particolar modo, con il malato terminale.

Per la rappresentante regionale, non può essere nemmeno sottaciuto l'ausilio che può arrivare dal Terzo settore e dal volontariato. Da questo punto di vista è fondamentale realizzare con le molte organizzazioni presenti sul territorio, come la Fondazione nazionale "Gigi Ghirotti", quel mix fra pubblico e privato che può rispondere anche in termini di flessibilità alle situazioni più drammatiche. 

Sono queste le riflessioni da trarre in occasione della XIII Giornata nazionale del sollievo ed è forse questo, ad avviso della rappresentante della Presidenza della Regione Umbria, lo spirito delle 151 manifestazioni promosse in 16 Regioni che sono state censite dalla segreteria della Conferenza delle Regioni, eventi che coinvolgono medici, associazioni e cittadini.

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