È stato siglato stamattina a palazzo Donini, sede della giunta regionale dell’Umbria, il “Protocollo d’intesa per attività di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura”. "Un accordo che rappresenta in Umbria un primo passo importante per la costituzione di una rete contro i fenomeni di illegalità, purtroppo presenti anche nella nostra regione, come recenti episodi da noi intercettati dimostrano chiaramente”, commenta Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil dell’Umbria. 
Il protocollo è stato sottoscritto da prefettura di Perugia, prefettura di Terni, Regione Umbria, Ispettorato del lavoro, Inps, Inail, Arpal, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali: “Tutti questi soggetti - continua Greco - mettono a disposizione le proprie competenze per un approccio multisettoriale, perché da soli è difficile contrastare un fenomeno che invece necessita contemporaneamente di azioni di emersione, di denuncia e di accompagnamento per i lavoratori sfruttati”. 
Con il protocollo nascerà anche in Umbria un osservatorio regionale sul fenomeno, con una cabina di regia costituita presso la Regione dell’Umbria, dove far confluire dati, documentazioni e casi concreti che dovessero emergere nel corso dei prossimi due anni, durata del protocollo siglato, che saranno scanditi da step di verifica periodici. 
“Il prossimo obiettivo - conclude Greco - è quello di arrivare alla costituzione delle sezioni territoriali della Rete nazionale del lavoro agricolo di qualità, sede deputata all’applicazione concreta della legge 199 del 2016, con la predisposizione di tutte le strumentazioni previste dalla normativa in materia di incontro domanda-offerta di lavoro, sistema di trasporti, alloggio e integrazione dei lavoratori stranieri”. 
 

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