PERUGIA -  "I fatti che in questi giorni stanno accadendo a Lodi e Riace non possono passare sotto silenzio": lo sostiene la Garante dell'infanzia e dell'adolescenza della Regione Umbria,   Maria Pia Serlupini,  in merito alle recenti vicende di Lodi e Riace che interessano i minori e che, per la Garante,  sono contrarie ai principi della  Costituzione e alla Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.

"Si tratta – afferma Serlupini – di bambine e bambini, ragazze e ragazzi che non possono più accedere alla mensa scolastica e ad altri servizi se non dopo la presentazione di documenti forniti dagli Stati di provenienza dei loro genitori e che vengono  allontanati da una comunità, dagli amici, dalla scuola senza alcuna considerazione su quanto dannoso e destabilizzante tutto questo possa essere per loro. Come Garante dell'infanzia e dell'adolescenza della Regione Umbria esprimo forte preoccupazione a fronte di eventi che sono contrari ai principi della nostra Costituzione e alla Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (ratificata dall'Italia nel 1991 con la legge 176) che garantisce, ad ogni bambino e ad ogni ragazzo, il diritto ad essere accolto, tutelato, non discriminato ed evidenzia, inoltre, come in ‘ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica'  l'interesse del bambino e dell'adolescente debba avere sempre la priorità".

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