L'insano piacere del doppio festival, film e cinema. In mezzo resta l'Umbria
Festival: manifestazione artistica di varia durata che, spesso, si tiene periodicamente in una determinata località con lo scopo di esporre al pubblico opere teatrali, musicali o cinematografiche di particolare valore. In Umbria, rincorrendo quello che era l'appellativo del Sanremo canoro, fu il Mestro Giancarlo Menotti a portare il "Festival", quello internazionale dei Due Mondi e da allora è stato un susseguirsi di festival di varia natura artistica.
E' vero che la parola festival è difficile da trasformare, i sinonimi rasentano l'impossibile, da festa a festino a festività. Magari ci si può allargare con rassegna, ma non piace molto ai fini cultori della cultura. Semmai è l'uso che se ne fa tra diversi comuni dell'Umbria, senza accorgersi che il nome abbinato ad un arte genera spesso disagio: Un festival della musica o un festival del cinema da una connotazione, abbinarci il nome del comune che sia prefisso o un suffisso, poco cambia nell'oltrepassare la delicatezza del rispetto.
Accade che il cinema e il film si ritrovino a stretto contatto e magari accade con Montone (a luglio fanno da 25 anni uno straordinario Umbria Film Festival) e con Todi che ti sbatte in prima pagina il suo Umbria Cinema Festival all'imbrunire di settembre. Ha un senso fare questo? per carità, liberi tutti di fare rassegne di cinema all'aperto, itineranti, in vicoli e piazze, ma chiamarli praticamente con le stesso nome fa drizzare i capelli anca a Bisio e Crozza
Accade una fastidiosa sovrapposizione non di date ma di nomi e distinzione, di un avvenimento se non uguale, simile.
Un tempo in Umbria accadeva con le date, riuscendo a fare doppio ad ogni occasione, una volta con Due Mondi e Jazz, una volta con Gaite e Quintana e continuando, come se il piacere sublime fosse ammucchiare aventi nella stessa data e lasciare un calendario vuoto e triste, quando per volontà si sarebbe potuto spalmare tutto in un arco di tempo maggiore e fare richiamo turistico maggiore.
Accade adesso con i festival, Cinema qui, Film lì, uno a Montone, uno a Todi, Film da una parte, Cinema dall'altra. Possibile che i nostri meravigliosi geniali concittadini concittadini non sappiano cercare nomi di eventi che non siano affini a quello che sta accanto? Possibile che non vi sia inventiva per cercare il nome di una kemesse, di un evento? Distinguerla e magari, perchè no, farla anche migliore e diversa? Possibile che ci siano teste pagate per bene che non riescano a fare due cose diverse senza scadere nel fritto misto di pellicole e 35 millimetri? A pensar male è brutta cosa ma spesso ci si azzecca, diceva il sor Giulio, ed aveva ragione, perchè resta inconcepibile il non voler accorgersi e fare in modo che si ingeneri distrazione e confusione, a chi, da amante del cinema a queste cose ci tiene.
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