Libia/ In centinaia ieri a Piazza Navona: "Abolire la guerra"
ROMA - «La guerra non si può umanizzare. Si può solo abolire». I pacifisti si appropriano della frase detta dal fisico Albert Einstein e scendono in piazza a Roma per protestare contro la guerra in Libia. Sono alcune centinaia le persone radunate a piazza Navona che hanno raccolto l'invito lanciato da Emergency per una manifestazione nazionale. In mano, bandiere arcobaleno della pace e bianche con le tre strisce rosse che formano la «E» di Emergency, tutti uniti contro ogni forma di violenza e di violazione dell'articolo 11 della Costituzione italiana.
Così i pacifisti hanno deciso di mostrare la loro contrarietà alla guerra. «Gheddafi, quello stesso tiranno che ora si sta combattendo - ha detto Moni Ovadia durante il suo intervento sul palco - l'avevano messo all'Onu nella Commissione diritti umani. Questa guerra non è umanitaria. Un aggettivo, quest'ultimo, che non è altro che una foglia di fico». Quando si bombarda si chiama guerra - ha commentato il fondatore di Emergency, Gino Strada - poi si possono utilizzare tutti gli aggettivi, ma rimane sempre guerra.
Il problema non è cosa si può fare ora ma cosa si poteva fare in questi anni. Cos'ha fatto la politica? Si sarebbero potuti spedire degli ispettori eppure con la Libia in questi anni si è trattato. Ora bisogna abolire la guerra come si è fatto con la schiavitù«
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