di Isabella Rossi

Tutto su di lei, o almeno su buona parte del non detto dell’universo femminile. Ironica, dirompente, a tratti dissacrante riflessione sulla sessualità femminile al centro di “Io, lei, l’altra”, in scena venerdì scorso al Teatro Comunale dell’Accademia di Tuoro.

Tre donne – Caterina Fiocchetti, Roberta Marcaccioli e Giulia Zeeti, le tre attrici-registe protagoniste dello spettacolo - giocano a raccontarsi, sfatando luoghi comuni e tabù e riempendo alcuni vuoti storici sull’evoluzione della “specie femminile”.

Da “Il corpo giusto” e “I monologhi della vagina” di Eva Ensler, fino alla mercificazione mediatica del corpo femminile. Di spunti l’Italia dell’ultimo ventennio non è certo avara. Ma l’energico brainstorming getta uno sguardo fresco e ricco di verve sulle clamorose aberrazioni parte di una cultura millenaria. Si muove spesso animato da spirito didattico-grottesco per attraversare maschere e retaggi del femminile fornendo una carrellata di personaggi e situazioni esemplari.

Una divertente lezione - in cui non manca neanche il tema maternità – quella impartita venerdì scorso tra risatine sommesse e più generose manifestazioni di consenso in sala, spesso trasversali per età e per sesso. Fondamentale la scelta del registro, ironico-umoristico, e dello stile che fa leva su necessaria sfrontatezza e lucida provocazione, tutti elementi da sempre capaci di superare le barriere culturali cementate dalla negazione linguistica ed esistenziale della sessualità femminile. L’inizio di un lavoro promettente, quello di Art/Nveau che apre a nuove ed interessanti prospettive.

Condividi