PERUGIA – Isuc (Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea) e Università degli Studi di Perugia

Dipartimento di Lettere - Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne, invitano al decimo incontro del ciclo di conferenze giovedì 7 giugno 2018 - ore 17:30, presso 
Sala delle Adunanze Dipartimento di Lettere - Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne p.zza Francesco Morlacchi, 11 – Perugia, alla presentazione del volume “Il morto in piazza”, di Ben Pastor ((traduzione dall’inglese di Luigi Sanvito;titolo originale The Dead in the Square;
Sellerio, Palermo 2017).

PROGRAMMA
Saluti
Mario Tosti  - Direttore Dipartimento di Lettere - Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne
coordina
Pasquale Guerra
Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea
ne discutono
Massimo Lenti
Luigi Sanvito

con l’Autrice
Ben Pastor

Ben Pastor 
Mentre nel giugno 1944 le truppe della Wehrmacht si ritirano da Roma, il giovane tenente colonnello dell’Abwehr (il controspionaggio dell’esercito) Martin von Bora riceve una missione ad altissimo rischio dal suo vecchio generale: dovrà recuperare dei documenti brucianti e riferire solo a lui. Mussolini, prima di lasciare la prigionia di Campo Imperatore preso in custodia dai tedeschi, ha affidato a un suo conoscente della zona una corrispondenza segretissima e compromettente per tutti: delle lettere cui danno la caccia sia gli Inglesi sia il servizio segreto delle SS. Bora deve precederli, pena conseguenze devastanti per l’Italia e distruttive  per le dissidenze antinaziste interne all’esercito. Nel paesino di Faracruci, sul Gran Sasso, rintraccia l’avvocato Borgonovo, un milanese, ex interventista, ex amico del capo del fascismo, poi influente antifascista, che lì è al confino, che però non riesce a convincere a cedere il suo “tesoro”. Tra Bora e Borgonovo si stringe una sottile comunanza, di ironia, di umanità, di cultura, di onore. Quando nella piazza del paese viene trovato il cadavere di un giovane sconosciuto, Bora intuisce un legame con il suo incarico di intelligence. Con l’ufficiale tedesco collabora a svelare l’enigma l’avvocato milanese, nel quale si riflette quella borghesia italiana che si era lasciata trascinare in buonafede per poi ribellarsi, così come in Bora si raffigura l’aristocrazia militare tedesca irretita da Hitler che troppo tardi comprese l’orrore.

Condividi