Lettera alla donna dell’ergastolano
Dopo tanti anni sei ancora l’amore che avevo sempre atteso, mi ricordo ancora le tue prime parole, i tuoi primi sorrisi, i tuoi primi baci.
Da molti anni viviamo giorni smarriti, perduti, disperati.
Da tanti anni ami e ti fai amare da un uomo senza più speranza e futuro.
Da venti anni il tuo amore mi dà la vita di giorno e di notte.
Da molti anni i tuoi sorrisi sanno di tristezza, delusione, malinconia.
Da tanti anni le mie mani non ti accarezzano.
Da venti anni penso a te in ogni battito del mio cuore.
Da molti anni mi stai dando tanto e io invece così poco perché sei il mare, il cielo, il sole, sei l’aria che respiro.
Da tanti anni ci abbracciamo, ci baciamo e ci amiamo solo con i nostri pensieri.
Da venti anni sento le tue lacrime cadere in fondo al mio cuore.
Amore forse i nostri sogni non si realizzeranno mai forse perché li stiamo già vivendo.
Eccoti anche quest’anno i miei versi per il tuo compleanno.
Amore
per sempre
Amore
amato
lontano
pensato
desiderato
sognato
doloroso
vissuto
unico
eterno
bello
amore
per sempre.
Dicembre 2010
Carmelo Musumeci
Mercoledì
29/12/10
20:04
Bravissimi! Probabilmente è una delle prime volte in cui la sinistra storica si schiera al fianco di un prigioniero, e oltre l'ormai tradizionale "giustizialismo". Con le virgolette, perché quello di Perón è stato un'altra cosa. Credo che chiunque varchi la porta di un carcere cominci a perdere l'identità che l'ha portato lì - anche mafioso, anche fascista - per acquistare quella, appunto, di prigioniero, oggetto di tutta una serie di tecnologie di subordinazione e di controllo, spesso tanto esasperate da raggiungere il livello di una tortura. Si tratta di un tema che riguarda in particolare il nostro territorio, vista la presenza di tre carceri con caratteristiche che in passato si definivano "speciali".
All'epoca della costruzione del nuovo carcere di Sabbione, a Terni, l'allora Pci salutò con favore il progetto, sostenendo che era una cosa che avrebbe prodotto occupazione! Bisognerebbe seguire le carceri umbre con servizi di approfondimento che destabilizzino i cliché di alberghi in cui si guarda la televisione, non si fa un tubo e via di questo passo con analoghe turpitudini. Facendo affiorare una realtà di sofferenza ben oltre le previsioni della costituzione e ogni decente declinazione dei diritti umani.
Enrico Cardinali