di Antonio Venditti

Con votazione a scrutinio segreto la Camera dei deputati ha approvato con 375 voti favorevoli e 215 contrari il “Rosatellum bis”, la nuova legge elettorale sostenuta in primis da Pd, Forza Italia, Lega e altri partiti minori.

La legge, nata con l’obiettivo di garantire la rappresentatività, in realtà non permette ad alcun polo di raggiungere la maggioranza.

“Il Rosatellum è una legge fatta su misura per far fuori il Movimento 5 Stelle”, è il grido lanciato dai grillini. “Questo Parlamento non ha più la dignità di rappresentare i cittadini”, ha dichiarato nell'Aula della Camera Danilo Toninelli (M5s) .

Sono insorti i sostenitori del M5s con manifestazioni permanenti in piazza Montecitorio, mentre al Pantheon si sono dati appuntamento i sostenitori di Mdp.

Anche Rifondazione comunista è stata presente in piazza Montecitorio con i suoi militanti.

Giorgia Meloni è stata l’unico leader nel centrodestra a votare contro il Rosatellum, chiedendosi a cosa serva questa legge elettorale se alla fine non produrrà una maggioranza certa per governare. Per di più teme inciuci tra Berlusconi e Renzi dopo il voto del 2018.

Per comprendere pienamente le varie ingegnose articolazioni del Rosatellum abbiamo intervistato l’onorevole Tiziana Ciprini (M5s).

“Nelle aule parlamentari – afferma Ciprini - si è consumato l’ennesimo golpe antidemocratico, l’ennesima aberrazione istituzionale con Lega, Forza Italia, Pd e Alfano che hanno messo la fiducia alla Camera su una legge elettorale creata ad hoc contro il M5S e contro la volontà dei cittadini. Il Rosatellum bis è, infatti, un sistema che toglie all’elettore la possibilità di scelta: non si può disgiungere il voto e, addirittura, il voto per il candidato nel collegio si trasmette obbligatoriamente alla lista, o alle liste della coalizione. Così il voto dell’elettore è manipolato e il sistema è truffaldino: se l’elettore vota per il candidato nel collegio, il meccanismo considera che abbia votato anche per la lista, e viceversa. Non ci sono preferenze – scandisce Ciprini- ci sono le pluricandidature: il sistema, su quattro livelli (uninominale, plurinominale, circoscrizionale, nazionale), determina slittamenti molto forti tra un collegio plurinominale e l’altro così l’elettore, che vede la lista del suo collegio, finisce per eleggere candidati di altri collegi, nella totale inconsapevolezza degli effetti del suo voto. Il sistema manca gravemente di rappresentatività – sottolinea la deputata - e non garantisce la governabilità. A differenza del sistema tedesco, che è totalmente proporzionale con sbarramento alto, il Rosatellum ha un sistema misto. In questo modo gli effetti benefici del sistema uninominale maggioritario sono del tutto contraddetti dalla parte proporzionale, che invece favorisce la disgregazione: la soglia di sbarramento nazionale del 3 per cento è, infatti, molto bassa. L’abbinamento dei candidati nei collegi uninominali a una pluralità di liste nel collegio plurinominale, favorisce coalizioni disomogenee che affiancano proposte politiche difformi. Non c’è scorporo, quindi l’elettore che ha votato per il candidato vincente nel collegio uninominale, partecipa poi anche alla elezione di un candidato nella parte proporzionale, cioè il suo voto è moltiplicato. Questo sistema determina un ritorno in grande stile alle coalizioni forzate – prosegue la deputata grillina - mentre i collegi, dato il loro numero esiguo, non consentiranno l’emersione di una maggioranza. Si può presumere che il maggior radicamento locale di centrodestra e centrosinistra determinerà una sovrarappresentazione, per questa quota, sia del centrodestra che del centrosinistra, con svantaggio unilaterale per il Movimento 5 Stelle. E con l’obbligo dei piccoli partiti di confluire nelle due coalizioni di destra e di sinistra, la cui convenienza consiste nell’ottenere una quota di seggi nei collegi uninominali e aumentare i loro voti. Insomma, si abbinano i difetti del collegio uninominale (clientele, campagne personalistiche a livello locale) a quelli del proporzionale con liste bloccate (frammentazione, potere dei capi nel fare le liste)”.

Per Ciprini “è quindi evidente che questa legge favorisce l’accozzaglia di forze politiche messe insieme solo per truffare gli elettori e per portare una ‘X’ in più dalla loro parte. È la peggiore legge della storia – sottolinea la parlamentare pentastellata - Una legge truffa che darà un risultato diverso dal volere del popolo, concepita da questa accozzaglia di partiti che non è in grado di vincere le elezioni senza imbrogliare e ciò è ingiusto e pericoloso, al di là che si sia del Movimento o meno. Come il Porcellum e l’Italicum, anche questa legge elettorale, togliendo la possibilità di voto, è incostituzionale e va demolita. Perché questa legge, come le altre ideate da Berlusconi e Renzi per i loro scopi, presenta gravi vizi di incostituzionalità, il primo e più evidente dei quali è appunto questo furto del voto descritto sopra”.

Ciprini evidenzia inoltre che “gli effetti del voto del cittadino non dipenderanno dal suo voto ma dal voto degli altri, che sceglieranno in modo imprevedibile per l’elettore e non dipendente da lui e questo perché il suo voto al candidato si trasferirà proporzionalmente tra le altre liste coalizzate. In altre parole con questo sistema si sceglie la persona (nell’uninominale) ma si elegge il nominato (della lista bloccata), anche di un altro partito”.

E poi: “Ancora una volta l'Italia avrà un Parlamento di nominati dai partiti, i quali potranno avere come loro capo politico anche un pregiudicato, dato che in Commissione è stato bocciato il nostro emendamento, coerente con la legge Severino, che l’avrebbe impedito: ancora una volta, l’inciucio Pd-Berlusconi è evidente. Come se non bastasse – è il grido d’allarme della Ciprini - i collegi vengono disegnati con pochissimi giorni e nessuna garanzia, a due mesi dal voto, un precedente vergognoso che porrà l’Italia agli stessi livelli di Paesi non democratici”.

“Questa - scandisce - non è una legge elettorale: è una cloaca voluta da Renzi e Berlusconi e sostenuta caldamente della Lega - con l'obiettivo di mettere all'angolo i cittadini, e il Movimento 5 Stelle, per continuare a spartirsi l’Italia. I partiti possono gioire, i cittadini no. Ancora una volta questa politica ha dimostrato da che parte sta: quella dei privilegi, dell’immunità e dei vitalizi per altri 5 anni. L’apposizione della fiducia su questa indegna legge è un atto eversivo. Già il Rosatellum 2.0, di per sé, è un attentato ai principi democratici sanciti dalla Costituzione e una manipolazione del voto dei cittadini: la fiducia è il completamento dello scippo del voto popolare. Praticamente un golpe bianco. Il Rosatellum è una legge porcata fatta su misura per far fuori il Movimento 5 Stelle, per accontentare la Lega e per favorire l’inciucio Renzi-Berlusconi, magari con un Gentiloni bis, e testimonia che il Pd ha scambiato il Parlamento della Repubblica per una sartoria”.

Ma i pentastellati non mollano e si mobilitano: “Combatteremo fuori e dentro le aule con tutte le nostre forze – conclude Tiziana Ciprini - per difendere gli italiani dall’ennesima legge porcheria, che sarà ancora una volta dichiarata incostituzionale dalla Corte”.

La settimana prossima il triste spettacolo offerto dalla Camera potrebbe di nuovo verificarsi al Senato, dove l’esame del Rosatellum potrebbe iniziare con l’obiettivo di portarlo in aula il 24 ottobre.

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