Legge bavaglio. Bori-PD: "Un danno per tutti i cittadino il blocco di Wikipedia"
Un duro affondo nei confronti di quella che definisce “legge bavaglio” è operato da Tommaso Bori nel comunicato stampa che segue. Il consigliere del P.D. valuta come deleteri gli effetti della nuova normativa, “scongelata” in Parlamento, sulla libertà di stampa ed informazione. Già un primo strumento, importantissimo per i cittadini, compresi i perugini, è stato oscurato come conseguenza della legge: ossia l’enciclopedia Wikipedia. Per Bori una situazione gravissima e da contrastare con forza. Di seguito il comunicato: “È l’ennesima legge truffa voluta da questi governanti per compiacere il loro leader, per favorirlo nei suoi processi ed aiutarlo nei sondaggi. Infatti la Legge Bavaglio, che è stata scongelata in Parlamento, dopo essere già stata bloccata dalle proteste della società civile, danneggia tutti i cittadini e la loro libertà di informazione, tranne uno: Silvio Berlusconi, che preme sull’acceleratore per far approvare un’altra legge ad personam. Inutile ricordare gli effetti della Legge Bavaglio sulla, già troppo poco libera, stampa italiana.
Se fosse stata approvata in passato non avremmo mai saputo che il Presidente del Consiglio considera l’Italia “Un paese di m…”, che ha consigliato ad un indagato come Lavitola di non tornare in Italia per non essere processato, che passava le sue serate dividendosi tra festini con escort e cene con gente poco rispettabile.
Tutto questo rende chiaro ed evidente il perché si voglia far approvare di corsa questa legge. Ma la legge bavaglio lederà soprattutto la libertà d’informazione dei cittadini, al di là delle questioni personali di Berlusconi: non avremmo mai saputo che qualcuno la notte del terremoto de L’Aquila rideva per l’entusiasmo dei futuri guadagni, dei furbetti del quartierino, le imprese di Ricucci, la caduta del governatore Fazio, della casa di Scajola con vista sul Colosseo, delle discutibili amicizie del capo della protezione civile Bertolaso, la consorteria di Balducci e Anemone, la scandalo dei grandi appalti, gli intrallazzi della cricca, l’esistenza della P3, il caso Minzolini, le telefonate all’Authority sulle Comunicazioni, le pressioni sulla Rai per promuovere gli amici e cacciare i giornalisti scomodi, le raccomandazioni di veline ed attrici, gli aiuti del direttore di Raifiction Agostino Saccà, il caso dell’imprenditore Tarantini, gli appalti, le mazzette e il giro di prostituzione.
E, soprattutto, non avremmo mai letto Gomorra, non sarebbe mai stata raccontata dal figlio la vera vita di don Vito Ciancimino, non avremmo mai saputo dei rapporti tra politica e mafia, le richieste di Totò Riina, le intuizioni di Paolo Borsellino, i contatti con gli ufficiali del delle forze dell’ordine. Insomma, come ha scritto Roberto Saviano, la Legge Bavaglio non difende la privacy del cittadino, ma la privacy del potere. Aiuta le organizzazione criminali, quali mafia, camorra e n’drangheta, aumenta il costo delle indagini e non fornisce la certezza della pena. Quindi a chi giova? Di sicuro non ai cittadini, che per via del Comma ammazza Blog contenuto nella Legge Bavaglio, non possono più accedere nemmeno a Wikipedia, l’enciclopedia libera e gratuita più grande del mondo scritta dagli utenti con i loro contributi. Da ieri i contenuti sono resi irraggiungibili agli utenti italiani che erano abituati ad usufruire del servizio, in molti erano soliti raccogliere dati e frequentare i vari siti della Wikimedia Foundation.
Al posto delle informazioni che si stanno cercando si può leggere un comunicato stampa su pagina bianca in cui viene spiegato il rischio di chiusura della versione italiana dell’immensa enciclopedia multilingue gratuita. Il tutto è dovuto ad un comma, ribattezzato appunto Ammazza Blog, della legge Bavaglio. Doveroso ricordare che il Comune di Perugia, insieme a tutti gli enti locali e agli Atenei presenti nel nostro territorio, aveva avviato con successo il programma di trasferimento delle informazioni su monumenti, luoghi, date, eventi, manifestazioni, patrimonio storico, artistico e paesaggistico della Città di Perugia. Molto frequentate erano anche le pagine create dall’Università degli Studi, dall’Università per Stranieri e dall’Accademia di Belle Arti con tutte le informazioni sulla storia dei vari atenei, sugli indirizzi di studi frequentabili e sulle facoltà presenti. In sostanza il danno per i perugini è doppio, sia come cittadini italiani privati del diritto di informazione e della libertà di stampa, sia come abitanti del Comune di Perugia le cui informazioni vengono oscurate tanto quanto il portale dell’enciclopedia. Ci chiediamo la stessa cosa che si chiedono gli utenti di Wikipedia: Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?”
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