Legambiente Umbria presenta Pendolaria 2012
E' una forma moderna di emigrazione, ma giornaliera che riguarda 2,7 milioni di italiani, di cui 27.300 in Umbria. Ieri erano gli operai che si spostavano verso le fabbriche spesso con gli autobus, oggi sono in gran parte capitale umano intellettuale, studenti e lavoratori del terziario che viaggiano in treno, leggono libri e giornali e costituiscono una comunità di cittadini viaggiatori verso Perugia e verso Roma.
Sono i pendolari umbri a cui il destino ogni viaggio riserva delle sorprese: quella volta che non trovano da un giorno all'altro la biglietteria perché soppressa, quella volta che trovano soppresso il treno...per sempre, quella volta che viene saltata la fermata per distrazione del macchinista, quella volta che piove nel vagone, quella volta che trovano la stazione incendiata, quella volta che trovano scritto sul display della metropolitana "andergraund", quell'anno, il 2012, il peggiore degli ultimi dieci anni, in cui la manovra finanziaria ha riservato loro un taglio di più di 30 milioni di euro al trasporto regionale, l'aumento dei costi dell'abbonamento e la riduzione dei treni.
Infatti il 2012 anche ai pendolari umbri ha riservato brutte sorprese: un aumento dei costi dei biglietti del 25% e solo lo 0,26% del bilancio regionale destinato al servizio ferroviario pendolare (la Provincia di Bolzano investe per lo stesso numero di pendolari il 2,43% del proprio bilancio).
“E' vero che arrivano dal Governo centrale meno risorse alle Regioni per il trasporto ferroviario – commenta Legambiente Umbria – ma non si venga a dire che i bilanci in questi anni non permettevano investimenti maggiori. Ben altre risorse sono andate a spese come fiere, rappresentanza e comunicazione. Così come vengono scelte strade e autostrade come priorità di investimento: la Regione Umbria dal 2003 al 2012 ha destinato 179,89 milioni di euro per le strade contro i 28,76 milioni di euro per le ferrovie. Emblematico è anche il caso dell'aeroporto di Sant'Egidio, per il cui ampliamento la Regione ha speso 12 milioni di euro”.
“Con un presente disagiato ed un futuro sempre più incerto, i pendolari umbri chiedono servizi migliori e maggior rispetto di chi fa una scelta di ecologia nel trasporto e nelle relazioni fra le persone – conclude l'associazione ambientalista – Per questo oggi pomeriggio saremo alle ore 18,00 alla stazione di Foligno per raccogliere le testimonianze dei pendolari umbri e per promuovere un appello ai nostri politici: i soldi sono pochi, le scelte vanno fatte, all'appuntamento con il futuro ci arriveremo su gomma o su rotaia?”.
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