di Elio Clero Bertoldi

PERUGIA - La tela di oggi si intitola “Leda ed il cigno” ed è stata dipinta dal Correggio, al secolo Antonio Allegri (1489-1534) - l’artista in molti lavori si firmava latinizzando il nome: Antonius Laetus - su commissione di Federico II di Mantova.
L’opera - un olio su tela - si trova alla Gemäldegalerie di Berlino. 
Il mito di Leda - la potenza e l’inganno dell’amore - è stato ripreso da moltissimi pittori, fin dall’antichità: qualche anno fa è stato scoperto un affresco sul tema anche a Pompei. 
La regina, figlia di Testio, re d'Etolia, era moglie di Tindaro, re di Sparta. La sua bellezza colpì persino Zeus, che si innamorò di lei. 
Un giorno, mentre la regina si riposava sulle sponde di un fiume, il re dell’Olimpo si trasformò in uno splendido cigno bianco. Leda fu folgorata. Dall’unione col Dio, la regina - secondo il mito  - partorì due uova. Da cui nacquero Clitemnestra, poi moglie di Agamennone ed Elena (causa della guerra di Troia) ed i Dioscuri (Castore e Polluce).

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