È arrivata l’ufficialità delle reali intenzioni di Enel sugli asset dell'idroelettrico in Umbria che
purtroppo sono ben lontane da quelli che erano gli impegni che l’azienda aveva precedentemente
assunto.
Ci aspettavamo da Enel nuovi investimenti e nuove funzioni aziendali; invece, nulla di tutto ciò e di
fatto ha confermato la sua inaffidabilità.
L’Enel circa tre anni fa, infatti, durante la fase di acquisizione dell’asset idroelettrico di Erg, nucleo
di Terni, dichiarava per il posto di teleconduzione di Terni, non solo la volontà del suo
mantenimento, ma anche del potenziamento rispetto al numero di impianti da gestire e l’intenzione
di nuovi possibili investimenti.

SOLO FALSE PROMESSE!

Come OO.SS Regionali sin dall’inizio non eravamo convinti dell’affidabilità delle dichiarazioni
aziendali, di fatto durante l’incontro del 2 dicembre con le Segreterie Nazionali, l’azienda ha
confermato quelle che erano le nostre preoccupazioni e paure, ha esternato quelle che erano le
sue reali intenzioni fin dall’acquisizione degli impianti idroelettrici da Erg:
LA CHIUSURA DEL POSTO DI TELECONDUZIONE DI TERNI

Per di più, tutto questo dovrebbe avvenire a ridosso della scadenza delle famose concessioni.
Come organizzazioni sindacali FILCTEM, FLAEI e UILTEC, non possiamo accettare
assolutamente questa scelta scellerata che oltre a ripercuotersi sui lavoratori, rappresenta un
affronto al territorio sia in termini politici che in termini di sicurezza idraulica, in quanto se questa
idea avesse un seguito gli impianti sarebbero privati della cabina di controllo locale.
Ci chiediamo: quale sarà la prossima mossa per destrutturare ulteriormente gli assets che hanno
contribuito a fare la storia industriale del territorio? Quando si investirà sugli impianti e sulle dighe?
Per tutte queste motivazioni come OO.SS. FILCTEM, FLAEI, UILTEC ci opporremo con tutte le
nostre forze a questo depauperamento dell'idroelettrico da parte di ENEL.
Questa è e dovrà essere una battaglia del territorio, per questo coinvolgeremo le Istituzioni tutte
per aprire un tavolo di confronto con l’obiettivo di far tornare ENEL sui propri passi.
L'idroelettrico rappresenta la storia del nostro territorio e non permetteremo che venga
ulteriormente destrutturato.

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