Lavoratori pubblici, perso l'1,9% del potere di acquisto. La ricetta della Uil
Nel corso del 2011 i dipendenti pubblici hanno perso l’1,9% del proprio potere di acquisto salariale. Il dato, elaborato dall'Istat, rappresenta il punto più basso raggiunto dai lavoratori pubblici dal 1995 in poi. Si tratta dell'ennesimo campanello d'allarme che suona per la categoria. La segreteria regionale della Uil-Fpl, per rilanciare la dignità e difendere i diritti dei lavoratori, è pronta a dare battaglia sul fronte della contrattazione integrativa, che oggi è stata messa al centro delle discussioni dell'attivo che si è tenuto presso la sala “Dante Coletta” dell'ospedale di Pantalla. Ai lavori, tra gli altri, hanno preso parte il segretario generale nazionale Uil-Fpl Giovanni Torluccio, il segretario regionale Uil Umbria Claudio Bendini, il professore di diritto amministrativo all’Università di Macerata Stefano Villamena, i responsabili regionali e provinciali della Uil-Fpl Marco Cotone, Maurizio Molinari, Gino Venturi e i candidati alle prossime elezioni di marzo per il rinnovo delle Rsu.
“Quello dell’Istat - è stato commentato – è un dato drammatico. E’ la riprova che i salari pubblici si stanno impoverendo anche perché, contrariamente al privato, le buste paga sono congelate per legge al 2010. Come Uil-Fpl non siamo disposti ad attendere oltre: le retribuzioni dei lavoratori pubblici devono ripartire. E per farle ripartire servono i contratti. Il modo per trovare le risorse necessarie lo abbiamo indicato da tempo: bisogna riorganizzare gli enti e razionalizzare la spesa di ogni singola amministrazione”. Ci sono sprechi da sopprimere, uffici da accorpare, consulenze da tagliare. “E' necessario – è stato affermato - trasformare le amministrazioni pubbliche in un motore della ripresa e della crescita e finanziare con i risparmi la contrattazione integrativa e anche i contratti nazionali, ponendo così fine a un blocco inaccettabile”. Lo scorso 28 ottobre la Uil, da sola, ha scioperato per avere una pubblica amministrazione più efficiente, contro gli sprechi e per riaprire la contrattazione decentrata.
“E' stato uno sciopero efficace, visto che dopo solo qualche giorno il Governo emanava una disposizione che offre l’opportunità di finanziare con risorse aggiuntive la contrattazione aziendale tramite la riduzione dei costi della politica e la riduzione degli sprechi. La Uil-Fpl è già mobilitata in tutti gli enti e le aziende per non perdere questa opportunità che non solo porta soldi ai lavoratori ma che li fa anche fattivi protagonisti del cambiamento e del miglioramento effettivo dei servizi per i cittadini”. Una “rivoluzione dal basso”: sono già decine le proposte avanzate dai lavoratori che la Uil-Fpl sta trasformando in concreti progetti operativi, capaci di produrre anche risorse aggiuntive per i lavoratori stessi.
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