L’assessore Enrico Melasecche, dopo aver ricordato quanto previsto rispetto agli incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica fino al marzo 2015, ha sottolineato come nell’ultimo anno in cui la copertura assicurativa era attiva il costo risultò di quasi 2 milioni di euro. L’assessore ha quindi ricordato come, visto il costo rilevante della copertura assicurativa, la Giunta regionale disciplinò le modalità, i criteri ed i termini di presentazione delle denunce relative alle richieste di risarcimento del danno per incidenti stradali causati dalla fauna selvatica, istituendo un fondo regionale con il quale, in presenza di determinate condizioni, la Regione faceva fronte in via stragiudiziale alle richieste da parte dei soggetti danneggiati. Pervennero alla Regione 570 richieste di risarcimento e furono pagati 156 sinistri con un importo liquidato di euro 390mila 261. La Regione sostenne, oltre alle spese per i risarcimenti, 60mila euro per gli accertamenti e il costo annuo per la polizza ‘lesioni personali’ per 176mila euro.

Nel 2016, vista la favorevole giurisprudenza secondo cui viene esclusa la responsabilità dell’Amministrazione regionale nei casi in cui non è stata dedotta e provata l’inosservanza di uno specifico obbligo incombente sulla Regione al fine di evitare la causazione dell’incidente. Quindi, con riferimento agli incidenti che si sono verificati dal 2016 in poi, non si è più provveduto al risarcimento dei danni in via amministrativa e per i risarcimenti devono essere prodotte le domande in sede giudiziale. L’andamento del contenzioso appare quasi sempre favorevole alla Regione, pertanto non è possibile procedere per via amministrativa alla riattivazione di procedure per il riconoscimento di risarcimenti.

La Giunta sta invece rafforzando le azioni per la riduzione degli ungulati ed in particolare dei cinghiali. In tal senso, negli ultimi due anni sono state messe in campo numerose azioni quali, l’introduzione della caccia di selezione al cinghiale; la condivisione con la Prefettura di Perugia di un protocollo che definisce le procedure per il contenimento della fauna selvatica all’interno degli spazi urbanizzati; la rilevante diffusione di capi di cattura presso le aziende agricole; il potenziamento dell’attività di controllo nelle aree protette; l’aggiornamento del piano regionale di controllo e contenimento della specie cinghiale.

Rispetto all’attività di prevenzione continua l’utilizzo e il collocamento dei sistemi sperimentati nell’ambito del progetto Life Strade, con particolare riguardo ai tratti della rete viaria maggiormente interessati da incidenti stradali causati da fauna selvatica. Recentemente, in sede di Commissione per le Politiche agricole, è stata ribadita al Ministero l’opportunità di inserire nella responsabilità civile ‘auto’ la copertura per danni da fauna selvatica e prevedere modalità di intervento più snelle e celeri. Lo Stato non può ritenersi fuori da questa problematica, visto anche che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, la cui gestione è stata trasferita alle Regioni senza prevedere contestualmente adeguati trasferimenti di risorse economiche”

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