L'anno nero di Piazza Affari: bruciati 100 miliardi
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MILANO (AGI) - Sara' ricordato come l'anno dello spread, del 'rischio implosione' per l'Eurozona, della crisi del debito e della fine del governo Berlusconi. Per la Borsa italiana, Cenerentola d'Europa, certamente un anno da dimenticare: il Ftse Mib ha perso in dodici mesi il 25,2%, pari a 100 miliardi di euro, archiviando il peggiore risultato dal 'terribile' 2008, quando piazza Affari aveva ceduto oltre il 49%.
L'indice che raggruppa i 40 principali titoli quotati, dopo avere toccato a settembre i minimi da marzo 2009, si ritrova a fine anno appena sopra la soglia dei 15 mila punti (a 15.089), sui livelli del primo trimestre di due anni fa. E nel corso dell'anno ha registrato anche la quarta peggiore chiusura dal 1998, con una flessione del 6,8% nella seduta del primo novembre. Dopo un primo semestre piu' o meno tranquillo, con i mercati turbati ma non sconvolti dalle agitazioni rivoluzionarie nel mondo arabo, da agosto la Borsa italiana ha fatto quasi quotidianamente i conti con lo spettro della speculazione.
Dapprima la crisi dei debiti sovrani, con le conseguenze del caso Grecia e la minaccia di allargamento a Spagna, Irlanda, Portogallo; poi la scure delle agenzie di rating, con S&P; arrivata a togliere agli Usa la tripla 'A'; infine la minaccia di implosione dell'Euro. A farla da padrone l'ormai famoso 'spread' tra Btp e Bund, ovvero il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, sorta di misura del 'rischio' connesso al Paese: in escalation da agosto, ha raggiunto livelli record nei giorni immediatamente precedenti le dimissioni del governo Berlusconi per tornare in tensione a fine anno.
Sorvegliate speciali le banche, tra le piu' sofferenti alla prova del mercato: sottoposte a stress test sempre piu' stringenti, sono state costrette a pensare e realizzare notevoli ricapitalizzazioni. Nel 2011, secondo i dati di Borsa italiana, Intesa Sanpaolo ha perso il 32%, Unicredit e Banco Popolare il 59%, Ubi Banca il 48%, Bper il 41%. Le peggiori sono state Mps (-65%) e Bpm (-64%).
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