Terni - La mobilitazione del Consiglio di Frazione di Torre Alfina e della sezione orvietana del Fondo Ambiente Italia (FAI), sostenuta dalle associazioni ambientaliste dell’orvietano e dalle amministrazioni comunali di Acquapendente, Orvieto, Castel Viscardo e Castel Giorgio ha raggiunto il suo obiettivo.

Il 18 febbraio scorso il FAI ha reso pubblici i dati del censimento nazionale dei “Luoghi del Cuore”. L’Altopiano dell’Alfina ha raggiunto l’82° posto su scala nazionale su 20.027 luoghi votati. E’ al 4° posto in Umbria, dopo Cannara (Piandarca della predica degli uccelli), Gubbio (Chiesa di Santa Croce della Foce) e Todi (Tempio della Consolazione) e al 5°posto nel Lazio. Ciò è tanto più eccezionale se si pensa che tale posizione è stata raggiunta con una raccolta di firme di un solo mese, anziché i possibili due anni (!).

Il riconoscimento del FAI è un grandissimo risultato - dice Mauro Favero, presidente del Consiglio di Frazione di Torre Alfina - ed è la giusta valorizzazione di questo stupendo altopiano, la unicità dei suoi paesaggi che ha favorito la creazione di una solida economia basata sul turismo ambientale e culturale e l’agricoltura di qualità. Ringrazio in particolare la nostre testimonial Alice ed Alba Rohrwacher e la scrittrice Susanna Tamaro che qui vivono ed hanno contribuito a far conoscere l’Alfina nel mondo.

Rovinare tutto questo - prosegue Favero - per realizzare centrali elettriche geotermiche o impianti a biomasse-tra l’altro vicine ai borghi più belli- ci sembrava, e ci sembra ancora oggi di più dopo questo importante risultato, inopportuno per il futuro dell’altopiano. Infatti riteniamo che qualsiasi intervento sul territorio deve essere in linea con la valorizzazione ulteriore dell’altopiano e privo di qualsiasi speculazione fine a sè stessa. Confidiamo quindi che -anche dopo tale importante riconoscimento - le Regioni Umbria e Lazio si associno alla volontà dei cittadini e di molte amministrazioni per rigettare ogni tipo di speculazione sull’altopiano.

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