L'affare Melasecche e le tre scimmiette della Lega
Se fosse un film sarebbe sicuramente IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI. Se fosse un modo di essere allora dovremmo scegliere le famose scimmiette, quelle del non vedo, non sento e non parlo.
Sull'affare Melasecche c'è il silenzio assoluto: l'unica nota viene dal gruppo di opposizione in Regione del PD, dal M5S e un comunicato senza precise connotazioni politiche che appartiene al mondo socialista. Il resto è zero carbonella. Silenzio assoluto. Non una parola dal coordinamento politico di Fratelli d'Italia, un commento dal Presidente del Consiglio Regionale, dal Coordinatore Regionale di Forza Italia che è anche il Sindaco di Perugia e ne avrebbe di cose da dire. I senatori e deputati eletti in Umbria per la destra? Silenzio, quelli della sinistra, idem.
Tu li chiami... interrogato il morto non rispose.
Semmai il popolino umbro non lo avesse compreso, siamo di fronte ad un fatto grave, che accade in un momento grave, in un contesto dove c'è da mettere a punto le pratiche per i progetti del PNRR, non è un qualunque momento della Regione. Fermo restando che un partito è fatto di persone, di dirigenti, di capi politici, di segretari e dirigenti, c'è la dimenticanza piccola piccola che un partito è fatto soprattutto di elettori e iscritti, di cittadini che pagano una tessera per sostenerlo e fare politica. E quegli stessi elettori, anche quelli Lega tesserati si chiedono e vogliono sapere cosa sia accaduto. Se lo chiedono perchè un assessore della Lega sia stato espulso dal partito, a ciel sereno, il tuono che annuncia la tempesta.
Ce lo chiediamo anche noi da giornalisti: c'è stato un dibattito, un contraddittorio, Caparvi e Melasecche si sono parlati, uno ha accusato e l'altro ha risposto alle accuse? Come è maturata la desione, gravissima e senza appello? Era il secondo cartellino giallo o era un muro contro muro o si trat della disobbedienza fatta persona? Sono comportamenti che ledono lo statuto del partito legati alla doppia poltrona, al mancato pagamento delle quote al partito, o è uno scontro politico su temi, fatti e prese di posizione che Melasecche porta avanti in netto contrasto con le direttive della Lega?
Non vedo, non sento e non parlo. Dove è il garantismo della Giustizia della Lega che insieme ai Radicali porta avanti addirittura un referendum sulla Giustizia? Cancellato da una riunione della direzione regionale del partito? Puo essere questo il garantismo sventolato e preteso da Sanvini.
Un comunicato di sei righe per espellere non un semplice iscritto ma un assessore della Regione Umbria? E una volta fatta la frittata che ne resta del cuoco? Quello che non si comprende è perchè per la Lega sia così tanto difficile governare: all'aria il Governo Conte, all'aria il comune di Spoleto, bufere a Todi, Orvieto, Terni. Non c'è pace tra alleati e membri del partito. Comprendiamo benissimo che siamo in tempi di Covid dove le conferenze stampa non sono facili da organizzare, ma risolvere una bega con espulsione di un Assessore regionale da partito la meritava, o forse il partito non ha ritenuto che la meritasse. Per espellere un assessore in fondo basta un comunicato stampa di sei righe. Per qualcuno era anche troppo.
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