Le lacrime di Chinyery non hanno colore. Come le nostre. E scorrono sul viso allo stesso modo, senza distinzione di razza o di religione, quando il cuore è oppresso dal dolore dovuto alla perdita della persona amata.

Oggi, nel duomo di Fermo, insieme alla giovane vedova, abbiamo dato l'ultimo saluto a Emmanuel, rifugiato nigeriano sfuggito alla violenza di Boko Haram nel suo martoriato Paese e ucciso in Italia dal razzismo e dall'intolleranza.

Anche io ho voluto essere qui per manifestare vicinanza alla compagna di Emmanuel, per essere solidale con don Vinicio e con tutta la comunità fermana, ma anche per dire forte e chiaro che le istituzioni faranno di tutto perché la nostra società non venga inquinata dal razzismo. E' un virus che peggiora la vita di tutti. Per questo arginarlo e debellarlo è dovere delle istituzioni.

Sarebbe un grave errore sottovalutare i rigurgiti di intolleranza sempre più diffusi e derubricarli a semplici intemperanze. Perché le conseguenze possono essere drammatiche. Dunque, soprattutto chi ha responsabilità politiche, non deve permettersi di diffondere e alimentare l'odio.

Laura Boldrini

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