L’Orchestra da Camera Perugia, diretta da Hugo Ticciati, alla Basilica S. Pietro
PERUGIA - Dopo le apparizioni dello scorso dicembre, l’Orchestra da Camera di Perugia si presenta al suo terzo concerto della Stagione 2018/2019 degli Amici della Musica di Perugia sotto la direzione di un violinista e direttore di straordinario talento, Hugo Ticciati, già protagonista di recenti indimenticabili esecuzioni.
Questa volta l’Orchestra diretta da Ticciati proporrà l’amatissima Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 «Pastorale» di Ludwig van Beethoven, continuando in questo modo, il percorso di acquisizione delle Sinfonie di Beethoven da parte dell’Orchestra.
Ticciati ha inoltre voluto inserire anche un capolavoro del nostro tempo, il Concerto per violino e orchestra d’archi che Peteris Vasks scrisse su richiesta di Gidon Kremer e intitolato «Distant Light».
Il concerto si terrà domenica 7 aprile 2019 alle ore 17:30 nella Basilica di San Pietro di Perugia (e non al Teatro Morlacchi come inizialmente comunicato).
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Insieme a Hugo Ticciati come direttore-concertatore, l’Orchestra da Camera di Perugia proseguirà dunque la sua esplorazione delle Sinfonie di Beethoven, con la celebre Sinfonia «Pastorale», in fa maggiore op. 68, mentre nella prima parte l’Orchestra accompagnerà Ticciati nel Concerto per violino e orchestra d’archi – «Distant Light»(Luce lontana, 1997) – del compositore lettone contemporaneo Pēteris Vasks, pagina commissionata da Gidon Kremer ed accolta nel repertorio di un gran numero di violinisti delle ultime generazioni.
Sia in Beethoven che in Vasks, l’ascoltatore si troverà di fronte alla Natura: una Natura «pittorica» ed accogliente per Beethoven e più turbata e «contaminata» per Vasks, il quale, in questa pagina, si interroga sul preoccupante stato ambientale del nostro pianeta.
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La nuova Orchestra da Camera di Perugia nasce dalla pluriennale esperienza di giovani musicisti umbri nella diffusione della cultura musicale, soprattutto in relazione alle produzioni musicali rivolte ai giovani delle scuole. La collaborazione fra strumentisti attivata all’interno del progetto «Musica per crescere», della Fondazione Perugia Musica Classica, ha portato alla volontà di creare un complesso di archi e fiati in grado di estendere l’impegno nella diffusione musicale in sede concertistica, e di mettere al servizio degli enti di produzione musicale umbri e italiani una nuova formazione che può contare su professionalità consolidate dalla collaborazione con alcune delle migliori orchestre nazionali (Accademia di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro alla Scala, Orchestra della Toscana, Camerata Strumentale “Città di Prato”, etc.) e da una attività solistica di alto profilo. Fra i musicisti che danno vita all’Orchestra da Camera di Perugia figurano inoltre alcuni dei migliori talenti delle ultime generazioni, vincitori di concorsi nazionali e internazionali e di prestigiose borse di studio, come quelle conferite dal Premio “Leandro Roscini”, destinato appunto a sostenere i giovani musicisti umbri.
Il debutto della formazione avviene nel settembre del 2013 con il Progetto «Penderecki 80», presentato alla Sagra Musicale Umbra, al Ravello Festival e all’Emilia Romagna Festival, per celebrare l’ottantesimo anno di età del compositore polacco Krzysztof Penderecki, che per l’occasione ha diretto musiche da lui composte.
Il concerto tenuto ad Assisi di questo programma è stato trasmesso integralmente da Radio Vaticana. Da quel momento l’attività dell’Orchestra è divenuta subito piena di impegni, portando la compagine a collaborare con importanti maestri, solisti e complessi corali e ad esibirsi stabilmente in prestigiosi Festival e Istituzioni musicali.
L’Orchestra ha riscontrato molto successo con il programma “Altissima Luce” (Laudario di Cortona), in collaborazione con Paolo Fresu, l’arrangiatore e bandoneonista Daniele di Bonaventura e il Gruppo vocale Armoniosoincanto. Il programma è stato eseguito nel 2016 sia a Umbria Jazz che per la Sagra Musicale Umbra, e successivamente a Terni (Umbria Jazz Spring), a Torino (Narrazioni
Jazz), a Roma (Notte Sacra, Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola), Milano (Jazzmi, Hangar Bicocca), a Cortona (Festival di Musica Sacra), all’Aquila (Società Aquilana dei Concerti «B. Barattelli») e ad Alghero (Jazz Alguer).
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Il violinista Hugo Ticciati è uno dei musicisti più versatili ed innovativi della sua generazione, come dimostra il Festival «O/Modernt» (letteralmente «Non-moderno»), da lui fondato nel 2011, che è dedicato alla riscoperta di legami vitali tra antico e moderno nelle varie discipline artistiche. La sede del Festival è a Confidencen, un teatro rococò che fa parte del Palazzo Reale di Ulriksdal, nella periferia di Stoccolma, che venne costruito nel 1670 come cavallerizza e trasformato in uno spazio teatrale nel 1753. Ogni anno prende come punto di partenza la figura di un compositore attivo ai tempi della costruzione del teatro,
attorno al quale si crea una settimana multidisciplinare a tema, ricongiungendo l’antico al moderno in una serie di manifestazioni dedicate alla musica, alla danza, alle arti figurative, alla scultura, alla letteratura e all’«erudizione» in generale. Ticciati si entusiasma anche per manifestazioni molto sperimentali, che alla musica affiancano anche l’arte kinetica e il rock-balancing (l’«equilibrio delle pietre»).
Appassionato di musica contemporanea, collabora strettamente con vari compositori dei nostri giorni, dando vita a prime esecuzioni di nuovi Concerti che gli sono stati dedicati da Sven-David Sandström, Anders Hillborg, Djuro Zivkovic, Leonardo Coral, Andrea Tarrodi, Thomas Jennefelt, Esaias Järnegard e Wijnand van Klaveren.
L’amore per la musica da camera lo ha portato a esibirsi assieme a colleghi rinomati (Anne Sofie von Otter, Angela Hewitt, Steven Isserlis, Evelyn Glennie, Olli Mustonen, Michael Collins e Christian Poltéra, per ricordare soltanto alcuni) a festival come Kuhmo, Mar Baltico, Saint-Denis (Parigi), Edimburgo, St Magnus (Isole Orcadi), Gstaad, Gotland e «Hermitage» (San Pietroburgo) e MiTo Settembre Musica. Dopo aver iniziato i suoi studi a Londra, Hugo Ticciati si è perfezionato all’Università di Toronto e in seguito con Nina e Oleg Balabina in Svezia, paese dove ha acquistato la cittadinanza naturalizzata.
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