L’ex seminarista, eletto senatore scandalizzò con una tela poi andata a fuoco
di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - Questa tela dal titolo “Supremo convegno” è opera di Giacomo Grosso (1860-1938), piemontese di Cambiano e, considerato in arte, del filone accademico.
Figlio di un falegname, padre di ben 11 figli, venne avviato alla vita di seminarista, ma durò poco: abbandonò gli studi e si diplomò all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Di cui divenne, più tardi, ma abbastanza giovane (29 anni), direttore.
Il pittore fu nominato anche senatore, ma in carriera provocò grossi scandali: aveva ritratto il papa Benedetto XV, l’industriale Giovanni Agnelli, Puccini, Toscanini, ma anche donne nude.
Questo quadro, esposto nel corso della Biennale di Venezia del 1895, suscitò un vespaio di polemiche da parte dei cattolici, ma fu richiesto per essere esposto negli USA. Presentava alcune donne nude, all’interno di una chiesa, intorno ad una bara con un dongiovanni morto. Il Patriarca della città, poi divenuto papa Pio X, ancora a mostra non inaugurata, condannò l’opera con parole di fuoco. La tela restò comunque alla Biennale pure esposta in una sala laterale e visitata da un gran numero di persone. Il quadro vinse il premio di mille lire (dell’epoca) e venne acquistato per 15mila lire da un gruppo americano.
Durante la traversata in nave il dipinto andò a fuoco: completamente distrutto.
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