L’Associazione Culturale Umbrialeft aderisce all’iniziativa del 13 settembre, “Alleanza popolare per la democrazia e l’Uguaglianza” che si terrà a Perugia al teatro Zenith.

Un’iniziativa importante che vede coinvolte tutte le forze politiche che si pongono a sinistra del PD.

Più volte Umbrialeft ha promosso un confronto con tutti questi soggetti, convinta che solo l’unità fra questi può determinare la rifondazione di una moderna sinistra politica e la nascita di un quarto polo alternativo al PD, che sappia creare le condizione per ricostituire una pensiero critico, che sappia coniugare democrazia e uguaglianza, che ritorni a parlare con la propria gente, che sappia diffondere nell’opinione pubblica un’idea alternativa al liberismo.

Oggi tutti hanno accettato e sostengono acriticamente questo pensiero: la destra, il PD e il M5S. Tutti sostengono che non ci possono essere alternative alle cosiddette leggi del mercato, e tutti i mezzi d’informazione sostengono la stessa retorica con forza e quotidianamente, plagiando l’opinione pubblica.

Viviamo in una società impoverita, sia culturalmente che economicamente; anche se la propaganda liberista piega i numeri dell’economia secondo i suoi voleri attraverso i propri (tutti) mezzi di comunicazione.

Ma la realtà è ben lungi dall’essere come ce la dipingono: il 35% dei giovani sono disoccupati, l’altra metà sono precari con poche prospettive per il futuro, e una buona parte emigra all’estero (in Umbria il 50% dei laureati ha trovato un’occupazione in altre regioni o fuori dall’Italia); le tutele sociali sono del tutto insufficienti; la povertà ha raggiunto livelli davvero preoccupanti.

Questa è l’Italia reale e l’Umbria non fa eccezione.

Un Paese deindustrializzato, governato dalla finanza economica. Un classe politica dequalificata che produce una politica avvilente senza progetti, senza una visione alta della società. Tutto è ridotto a merce, dove il paradigma è la sola crescita economica. Le persone, quindi, non sono più individui pensanti, ma esseri funzionali a soddisfare quel paradigma.

Avere quindi un’alta precarietà, una soglia elevata di disoccupazione, è utile ad abbassare i salari, a rendere più produttivo il risultato economico, a considerare il lavoro non un diritto, ma una possibilità.

E non c’è modo che le cose possono cambiare se la politica resta ingessata così come l’attuale potere sta perseguendo, se il dibattito è così impoverito, se non ci sono voci che si alzano contro queste assurdità.

Riteniamo, quindi, fondamentale l’unità della sinistra. Quella sinistra che parla con chiarezza, che vuole rivolgersi alla propria gente, che dice “pane al pane e vino al vino”, che fa politica e non politicismo, che abbia un progetto sociale veramente alternativo.

L’idea venuta dal Brancaccio, ovvero quella di ripartire dalla nostra Carta Costituzionale è un’ottima idea. È questo lo spartiacque, al punto in cui siamo non possono esserci compromessi, come non possono esserci esclusioni pregiudiziali.

La Costituzione è il nostro faro, è in questo dettato che si esprime in maniera forte ed inequivocabile il concetto di democrazia e uguaglianza, che vengono sanciti i diritti inalienabili di ogni essere umano, ed da qui che dobbiamo ripartire.

Associazione culturale Umbrialeft
Attilio Gambacorta

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