JP industries, allarme dei Sindaci: sarebbe un catastrofe
Inattesa come un temporale improvviso è arrivata nella serata di venerdì 29 luglio la notizia che Jp Industries di Giovanni Porcarelli, l’azienda che ha acquisito la ex Antonio Merloni, ha avviato la procedura di mobilità per 400 lavoratori su un totale di 684 dipendenti. Si tratta nei fatti di un licenziamento collettivo di quasi il 60% della forza lavoro.
In media dall’anno dell’acquisizione ad oggi ci sono sempre stati 480 lavoratori in Cigs e il piano industriale di fatto non è mai decollato. Soprattutto, secondo J.P., per le conseguenze del contenzioso nato dal ricorso delle banche creditrici contro l’acquisizione dell’ex Merloni. A detta di J.P. si è determinata una situazione negativa ”definitiva e strutturale”, che impone scelte di ”efficientamento produttivo” e una ”riduzione del personale’‘. L’avvio della procedura di mobilità è stato comunicato ai ministeri del Lavoro, dello Sviluppo economico e alle parti sociali. I 400 addetti verranno messi in mobilità entro 120 giorni dalla conclusione della procedura, o entro un termine diverso se dovesse essere raggiunto un accordo sindacale.
Sulla vicenda, che rischia di compromettere definitivamente la tenuta economia e sociale del territorio diella fascia appenninica tra Umbria e Marche i Sindaci P hanno così stigmatizzato:
“La volontà espressa della J.P. Industries di mettere in mobilità 400 lavoratori su 684 complessivi è una decisione irricevibile, provocatoria e fuori da ogni regola – sottolineano i Sindaci – che non può essere tollerata. Non si gioca sulla pelle e la dignità delle persone che da anni vivono una condizione di difficoltà. Il nostro territorio rischia ancora una volta di essere fortemente penalizzato e intere famiglie che intravedevano uno spiraglio di luce, ora si ritrovano a vivere paure ed ansie che sembravano poter essere superate. Auspichiamo dunque una mobilitazione generale ed un impegno istituzionale forte e concreto per cercare di risolvere questa delicata questione. Da parte nostra con tutte le nostre forze siamo già in prima linea per fare chiarezza sulla vicenda, Giovanni Porcarelli non può permettersi tutto ciò, il suo atteggiamento è offensivo e privo di senso, dopo anni di trattative e di promesse mai mantenute, non possono e non devono essere sempre i lavoratori ed il territorio a pagare il prezzo più alto, chiediamo pertanto da subito di poter incontrare l’azienda e contestualmente chiediamo al MISE di riconvocare con urgenza le parti al Ministero per scongiurare quella che potrebbe diventare una vera e propria catastrofe”
Massimiliano Presciutti, Giovanni Bontempi, Giancarlo Sagramola, Ugo Pesciarelli
Sindaci di Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Fabriano e Sassoferrato
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