PERUGIA - Una "straordinaria opportunità di coesione sociale, di sviluppo economico e civile" è stata definita l'Italia di Mezzo nel corso di un incontro organizzato da Cgil, Cisl e Uil di Toscana, Umbria e Marche.

Progetto che, dopo il terremoto, è alla sua "prova decisiva" perché "può diventare anche un modello di risanamento".

A Perugia si sono confrontati sindacati, il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, quello della Toscana Enrico Rossi e l'assessore marchigiano Manuela Bora (il presidente Luca Ceriscioli era impegnano nelle zone colpite dal sisma).

"In comune - ha sottolineato Marini - abbiamo bilanci sani, coesione sociale e welfare e da qui vogliamo ragionare sui nostri punti di forza, come tessuto imprenditoriale, qualità produttiva, ambiente, turismo, cultura e patrimonio artistico".

Secondo il presidente della Regione Toscana, "l'idea è più matura di quello che si può pensare e sono convinto che l'Italia di Mezzo ci può riconnettere con la nostra gente, che capirà".

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