ASSISI - E' un luogo nel quale i giovani "vanno contro corrente e non si arrendono mai" l'Istituto Serafico di Assisi da dove il 4 ottobre Papa Francesco comincera' il suo pellegrinaggio. "Rappresenta un inno alla vita" spiega all''ANSA Francesca Di Maolo, presidente della struttura che ogni giorno accoglie e assiste piu' di un centinaio di pluriminorati, dai bambini agli adulti, provenienti da tutta Italia.
 

Ospitato in un vasto edificio in pietra rosa ai piedi del monte Subasio, non lontano dalla Basilica di San Francesco, il Serafico e' un ente ecclesiastico senza scopo di lucro che promuove e svolge attivita' di accoglienza, riabilitazione, assistenza socio-sanitaria, recupero e reinserimento. Nato nel 1871 per opera del francescano Beato Padre Ludovico da Casoria, oggi dispone di 70 posti in regime di ricovero residenziale
(cioe' a tempo pieno) e 20 in semi residenziale, oltre all'attivita' ambulatoriale.
 

"E' una cattedrale vivente, come amava definirla l'ex vescovo di Assisi monsignor Sergio Goretti", ha detto ancora l'avvocato Di Maolo. "Un luogo di sofferenza - ha aggiunto - ma soprattutto di grande speranza. I nostri giovani combattono ogni giorno le sfide della disabilita' ma non si arrendono. Sanno trovare la
gioia nelle cose semplici della vita. Come puo' essere per un tetraplegico usare un computer con i soli occhi".
 

Secondo la presidente, il Serafico e' stato scelto "non a caso" dal Papa come prima tappa del suo pellegrinaggio. "San Francesco - ricorda - si converti' dopo avere abbracciato il lebbroso. Penso che in questo ci sia la scelta del Pontefice di venire da noi all'inizio della sua visita. Il Papa vorra' abbracciare e accarezzare i ragazzi, come ha gia' fatto nell'incontro del 12 giugno scorso in Vaticano".
 

 Nella sua visita ad Assisi Papa Francesco si fermera' poi a pranzo nella piccola mensa del Centro di accoglienza Caritas di Santa Maria degli Angeli, nei pressi della stazione, che puo' ospitare una trentina di persone. Una struttura a tre piani dove si ritrovano generalmente poveri di passaggio (persone senza fissa dimora, profughi, immigrati) ma anche della zona che gravitano nei comuni della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Il centro dispone infatti anche di 16-17 posti letto.

Spesso la struttura della Caritas ospita anche persone seguite dai servizi sociali. E' gestita dal 2004 dalla Fondazione Santi Rufino e Rinaldo, un organismo no profit con obiettivi di carita' e solidarieta' sociale.

Condividi