Il fine è il loro inserimento nelle "Commissioni di certificazione" incaricate della verifica dell’accessibilità (sia formale che sostanziale) delle strutture ed infrastrutture ai fini del rilascio del Marchio di Qualità Zerobarriere.
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Corsi di formazione gratuiti riservati ai disabili ed alle loro famiglie al termine dei quali gli stessi potranno essere inseriti nelle “Commissioni di certificazione” incaricate della verifica dell’accessibilità (sia formale che sostanziale) delle strutture ed infrastrutture ai fini del rilascio del Marchio di Qualità Zerobarriere.

Cinque le proposte formative che verranno attivate nelle province di Perugia, Arezzo e Pesaro, la prima delle quali si terrà presso l’IRBE di Umbertide, in via dei Patrioti 15, nei pomeriggi del 2-4-9-11 ottobre: il termine per le iscrizioni scade il 30 settembre (per informazioni: Cesvol Perugia – tel. 075/5271976 – www.pgcesvol.netwww.zerobarriere.it ), ma sarà possibile formalizzare la propria adesione anche in occasione del primo incontro.

Prende così il via la seconda fase di un percorso promosso dall’Istituto del Marchio di Qualità Zerobarriere, in collaborazione con Cesvol Perugia ed associazione “La Pantera”, finalizzato all’istituzione di un organismo chiamato ad accertare la “correttezza” degli interventi in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.

“Le numerose adesioni – afferma l’ingegner Mario Tosti, ideatore e  presidente dell’Istituto Marchio di Qualità – dimostrano l’interesse che sta riscuotendo il nostro progetto, che nei mesi scorsi ha vissuto ad Umbertide un’altra tappa fondamentale, con un corso per “Formatori di tecnici dell’accessibilità” (assenza di barriere architettoniche) promosso dall’Istituto e finanziato dalla “ Vita Consulting” di Milano per conto della Philip Morris che è stato frequentato in maniera continuativa da 24 ingegneri ed architetti (12 era il numero di partecipanti previsto) provenienti delle province di Perugia, Arezzo e Pesaro”.

“Dopo un periodo di dubbiosa incubazione – afferma Tosti - anche le persone con disabilità hanno mostrato, in numero crescente, la volontà ed il coraggio di rifiutare il ruolo di vittime inermi, per trasformarsi in protagonisti qualificati nella tutela del diritto all’accessibilità, che interessa l’intera comunità”.

Una volta concluso l’iter formativo, a novembre si passerà nelle 3 province alla fase operativa, con l’ambizione, se i risultati ne dimostreranno la validità, di estendere tale esperienza in tutt’Italia ed oltre i confini nazionali.

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