Istat, la spesa ambientale delle Regioni era di 3.825 milioni nel 2012
ROMA – “La spesa ambientale erogata complessivamente dalle amministrazioni regionali italiane nel 2012 ammontava a 3.825 milioni di euro, pari a 64,2 euro per abitante, con un'incidenza sul Pil dello 0,23%”. A dirlo l'Istat presentando i dati relativi alla spesa ambientale delle amministrazioni regionali per l'anno 2012.
Nel 2012, spiega l'Istat, “2.491 milioni di euro (65% della spesa ambientale totale), erano destinati ad interventi di 'protezione dell'ambiente' finalizzati alla salvaguardia da fenomeni di inquinamento (emissioni atmosferiche, inquinamento del suolo) e degrado (perdita di biodiversita', erosione del suolo)”. Gli altri “1.334 milioni di euro (35% del totale) erano destinati ad interventi di 'uso e gestione delle risorse naturali' per la salvaguardia dell'ambiente da fenomeni di esaurimento dello stock di risorse naturali (foreste, risorse energetiche, risorse idriche)”.
Le amministrazioni regionali del nord-ovest e del nord-est, aggiunge l'Istat, ''destinano la quota maggiore delle proprie spese ambientali alla tutela della biodiversita' e del paesaggio (rispettivamente il 24% e 25% del totale nel 2012). Il 21% della spesa ambientale delle amministrazioni regionali del centro e' destinata ad interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie''. Al sud ''il 41% del totale della spesa ambientale si ripartisce in ugual misura tra interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie (21%) e interventi di gestione delle risorse idriche (20%)''.
A livello di singola amministrazione regionale, a fronte di una generale riduzione della spesa ambientale, solo Umbria e Campania facevano registrare nel 2012 una spesa in aumento, rispettivamente del 51,4% e del 49% rispetto al 2011.
Sempre secondo l'Istat ''piu' della meta' della spesa ambientale delle amministrazioni regionali e' destinata a finanziare interventi di tutela ambientale realizzati da altri operatori'' tipo ''amministrazioni pubbliche, imprese, famiglie e istituzioni sociali private''; i trasferimenti rappresentano ''il 60% del totale nel 2010 e nel 2011 e il 55% nel 2012''.
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