PERUGIA - Si è tenuta questa mattina una conferenza stampa del Gruppo Consiliare e della Segreteria del PD di Perugia per ribadire quello che è stato e che sarà l’impegno del Governo del Centro Sinistra e della Regione dell’Umbria su Perugia. Al tavolo dei relatori Diego Mencaroni capogruppo del PD e Paolo Polinori segretario comunale.

Un atto dovuto – è stato spiegato – che fa seguito alla farneticanti e mistificatorie dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Romizi durante il dibattito in aula sulla Deliberazione della Corte dei Conti che ha individuato anomalie, se non irregolarità, nella redazione del Bilancio comunale.

Invece di assumersi le proprie responsabilità di governo la maggioranza avrebbe impropriamente addossato le colpe ad una fantomatica riduzione dei trasferimenti Stato-Enti Locali, tesi che ha anche ribadito con una campagna di comunicazione (con tanto di manifesti 6x3) dove si magnifica l’operato della Giunta su questioni quali la Fibra e Fontivegge, “senza tenere in considerazione l’origine e la sostenibilità finanziaria dil progetti che è invece impietosa.

In particolare quello di Fontivegge è stato considerato “debole”, tanto da rischiare di restare escluso  escluso dal “bando periferie” e solo grazie all’impegno del governo di centro sinistra sarebbe stato finanziato.  Ciò perché sin dall’inizio si caratterizzava come progetto perdente.

Per il Pd perugino, infatti,  la qualità di un quartiere può essere migliorata investendo soprattutto in socialità e luoghi di aggregazione, cosa che la Giunta di Palazzo dei Priori si sarebbe guardata bene dal fare.

Ed ancora: “Manca una visione generale della città e una progettualità nel medio periodo: sempre per tornare a Fontivegge l’ipotesi di spostamento degli uffici comunali in quell’area è stata totalmente abbandonata senza una idea diversa di sviluppo. Unico obbiettivo di questa Giunta è la vendita dei “gioielli di famiglia” cittadini come ad esempio AFAS”.

Quanto ai benefici tanto decantati della vendita delle quote del Minimetrò, mezzo di trasporto che attraversa Fontivegge e la collega con altre parti della città, sarebbero tutti da dimostrare mentre certo è che la dismissione di un asset come questo rischia di far lievitare i costi del contratto di gestione.  

A questa maggioranza mancherebbero in sostanza responsabilità e onestà intellettuale e morale “per poter condividere ed allargare progettualità forti ed importanti che riguardano tutta Perugia ed anche una terribile presunzione nell’andare a stravolgere progetti di alta qualità peggiorandoli ed impoverendoli come per l’ex tabacchificio e la biblioteca degli Arconi”.

Sintetizzando, il Pd perugino conclude che “mentre sta arrivando un ‘pioggia di soldi” (circa 100 milioni di euro, contributi che non tutte le passate amministrazioni hanno avuto), Perugia si richiude sempre più su se stessa dal punto di vista culturale e della qualità della vita non rappresentando un traino per l’Umbria e tagliandosi fuori dal percorso che porta ad un nuovo protagonismo delle città in Europa”.

 

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