Ipotesi di una nuova Cava a Resina (Pg). Dottorini: idea folle
PERUGIA - Il capogruppo regionale dell'Idv, Oliviero Dottorini, si schiera contro
l'ipotesi di aprire una nuova cava a Resina, dato che “l'area nord del
comune di Perugia sta già pagando in termini ambientali un prezzo altissimo
a tutta la comunità regionale”. Per Dottorini è “sbagliato continuare a
puntare su cave, estrazioni e sfruttamento intensivo del territorio. Ed è
inconcepibile una cava a ridosso di centri abitati, fiume Tevere, strada E45
e binari Fcu”.
“L’ipotesi di una nuova cava a Resina – spiega Dottorini - è assurda e
inconcepibile. Per questo siamo pronti ad intraprendere qualunque azione si
renda necessaria nel momento in cui la pratica dovesse approdare in Regione.
L'area Nord del comune di Perugia sta già pagando in termini ambientali un
prezzo altissimo a tutta la comunità regionale: le cave presenti nel
territorio, la discarica di Pietramelina e le carenze infrastrutturali hanno
infatti delle conseguenze pesantissime sulla qualità della vita dei
cittadini, sulle attività produttive e sulla salvaguardia del fiume Tevere.
E' per questo motivo che riterremmo grave se si procedesse nell’ipotesi di
ulteriore dissesto ambientale previsto per il territorio di Resina, magari
attraverso un nuovo fronte di estrazione. Nel Piano regionale delle attività
estrattive- ricorda il consigliere regionale - è esplicitamente detto che la
Regione non concederà autorizzazioni per nuove cave e va di sicuro segnalato
lo sforzo delle amministrazioni, in primis quella provinciale, che da anni
stanno tentando una grande opera di riordino su un settore che negli anni ha
provocato ferite insanabili dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Oggi l'unica possibilità per proseguire questo tipo di attività è di
ampliare o riattivare cave già esistenti, ma a quanto ci risulta il sito di
Resina non ha neanche questi requisiti, non essendo segnalato neppure
nell’elenco delle cave dismesse allegato al Prae dell’Umbria”.
“Si fa fatica a comprendere - prosegue il capogruppo Idv - come si sia
potuta concepire una cava a ridosso di un centro abitato e delle più
importanti arterie viarie della regione. La prima iniziativa da prendere è
una revisione sostanziale dei canoni di concessione che in Umbria sono tra i
più bassi d’Italia. Inoltre sono numerosi i casi di siti dismessi e non
ripristinati che inducono tutti a procedere con cautela e a diffidare delle
promesse. Occorre invece dare seguito con convinzione ai proclami sulla
green-economy e indirizzarsi verso una coerente politica di sviluppo
sostenibile che sia in grado di valorizzare le qualità del territorio
attraverso la riqualificazione dell'agricoltura, del turismo e la tutela
delle risorse idriche. Italia dei Valori, a livello regionale, provinciale e
comunale, è a fianco dei cittadini che chiedono a gran voce di vedere
riconosciute le proprie istanze. Siamo infatti convinti che nessuno meglio di
loro conosce il territorio e le sue reali esigenze. E’ per questo che ci
attiveremo con tutti i mezzi democratici a disposizione per respingere questo
tentativo maldestro e per garantire che ogni decisione venga presa con
trasparenza e con il reale coinvolgimento della comunità locale”.
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